Un Natale di misericordia anche per le notizie

I media ogni giorno varcano la soglia delle nostre case con i drammi e le scommesse di tanti uomini e donne. Quale porta offrono al mondo per entrare nel mistero e nella gioia?
porta

Le porte della misericordia che papa Francesco ha invitato ad aprire in ogni diocesi del mondo hanno attributi e caratteristiche differenti: ci sono quelle delle cattedrali che con la loro bellezza invitano ad attraversare il mistero del più Bello tra i figli degli uomini, che l'arte ha cercato di rendere immortale; ci sono poi quelle della carità che si aprono sulla bellezza nascosta nei poveri e negli ultimi; ci sono infine quelle dei cuori dove l'incontro con l'altro, di qualunque pelle o di qualunque fede, vicino, parente o appena incrociato sugella una comune umanità.

 

Esiste una porta santa anche per le notizie? Per quel racconto del mondo che ci porta in casa gli accadimenti, le angosce e le conquiste faticose o vincenti c'è una soglia da attraversare? Possiamo immaginare un giubileo della misericordia per i media e per i suoi operatori?

 

Le notizie varcano quotidianamente tante porte attraverso molteplici schermi fatti di parole stampate e di immagini. Talvolta lo fanno senza bussare, imponendosi e imponendo una lettura del mondo, magari parziale e non sempre trasparente che relega il giubilo in poche righe o in pochi secondi a fine trasmissione. Eppure mai come in questo tempo le notizie sono porte di umanità. Non possono non essere portoni spalancati sulla storia e sui fatti. Sono l'uscio che ci fa accedere alla vita di chi attende ancora un lavoro o lo ha perso da poco; sono le aperture che ci fanno sedere ai banchi del governo e nelle commissioni legislative; ci fanno salire nei barconi di chi disperatamente vuole una vita migliore, ci mettono accanto a coloro che faticosamente cercano vie e intese per la pace. Sono l'accesso delle scelte di legalità con cui imprenditori e semplici cittadini restituiscono dignità alla produzione e alla vita civile. Ci fanno salire i gradini di una moschea e di una chiesa in contemplazione del sacro che abita nell'anima e nei quartieri delle nostre metropoli, ci consegnano lo strazio di chi è stato vittima della ferocia o dell'ingiustizia, ci restituiscono i sorrisi di chi sale su un podio o ha scoperto quelle equazioni matematiche che governano il nostro universo.

 

Ecco se le notizie restano porte aperte, diventano costante ricerca delle luci accese in tanti angoli del nostro mondo dai talenti, dalle fatiche e dall'amore che muove l'agire di tanti uomini e donne. Allora il giubileo non sarà solo raccontato e non sarà solo una cronaca di eventi: diventerà un cammino dove la storia e chi la abita continueranno ad incontrarsi e a sorprendersi dell'abbraccio di misericordia che potremmo offrire a tanta ma di cui siamo anche debitori verso altrettanti.

Che Natale ci dia il coraggio di non restare sulla soglia del mistero, ma di penetrare l'incontro con quel Dio uomo di misericordia, uomo della gioia dalle braccia spalancate.

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