Tumore al seno, prevenire per star bene

A Bari una manifestazione per sensibilizzare le donne sull'importanza della prevenzione del tumore al seno, che aiuta a superare la barriera della vergogna e del silenzio sulla malattia
Bari

Anche quest’anno il 25 e 26 maggio si è svolta a Bari la manifestazione per la lotta ai tumori della mammella, organizzata dalla Komen Italia, nata negli anni Ottanta in America per finanziare progetti di ricerca e di supporto educativo alla prevenzione e alla cura dei tumori del seno.

«Dal 2007, anno della fondazione del comitato regionale pugliese senologico del Policlinico di Bari, la Komen ha finanziato molti progetti con bandi pubblici a livello nazionale e regionale, finalizzati alla ricerca, ma soprattutto al supporto psicologico per i pazienti colpiti da questa patologia. Dall’assistenza nutrizionale per i pazienti in chemioterapia, al recupero riabilitativo con iniziative di pilates e tecniche di rilassamento psicomotorio, fino all’assistenza psicologica per l’accettazione della malattia e il supermento delle conseguenze emotive derivanti da essa», ha affermato la dott.ssa Angela Maria Guerreri, dirigente del Servizio di senologia radiologica del Policlinico di Bari, partner dell’iniziativa.

Ma ciò che più è stato a cuore ai medici di Bari presenti in piazza della Prefettura insieme ai pazienti e ai parenti di questi ultimi, è il contatto umano che si è venuto ad instaurare in queste giornate, poiché una terapia efficace si ottiene solo mediante l’accompagnamento della malata in tutte le fasi, dalla diagnosi alla cura, incominciando dalla prevenzione. A questo scopo, infatti, sono stati allestiti diversi stand, con un angolo educativo nel quale è stato possibile ascoltare gli interventi dei medici coinvolti in tutto il processo terapeutico, dai chirurghi generali ai patologi, ai chirurghi plastici, alle aree dedicate alla richiesta di informazioni e consulenza medica, fino al villaggio della salute che rende disponibile mammografie mammarie ed ecografie gratuite in due unità mobili e tre salette ecografiche, per indigenti e persone con difficoltà sociali ed economiche i cui 100  nominativi sono stati indicati dal Comune e dagli assistenti sociali.

Domenica la manifestazione si è chiusa con la famosa corsa denominata "Race For the Cure", che un anno fa ha coinvolto 12 mila persone solo a Bari. L’intento, ha proseguito la dott.ssa Guerreri, è quello di sviluppare a Bari una sorta di Brest Unit, sul modello americano, con iniziative interdisciplinari e transdisciplinari, dando un apporto medico e volontario alla Komen Italia. Lo scopo ultimo è anche quello della sensibilizzazione al tema della prevenzione e cura dei tumori mammari, infrangendo la barriera culturale del silenzio e della vergogna presente in alcune zone del Sud Italia, uscendo allo scoperto con la maglia rosa per la prevenzione e affrontando il dramma di questa malattia sociale.

Grande la disponibilità offerta dalla Chirurgia plastica universitaria del Policlinico di Bari, diretta dal prof. Michele Pascone, e a cui afferisce l’attività ricostruttiva della Unit, che ha messo in campo tutti i medici specializzati e dediti alla ricostruzione post mastectomia. «Da quando abbiamo iniziato a dedicarci alla ricostruzione mammaria qui a Bari, ormai più di 30 anni fa, abbiamo imparato a conoscere le difficoltà e i drammi più intimi delle donne e lavorando accanto ai patologi, salvando il salvabile, abbiamo cercato di preservare il lato estetico e psicologico delle pazienti affette da tumore alla mammella», ci racconta il prof. Pascone, che aggiunge: «Oggi disponiamo di numerose metodiche ricostruttive ben collaudate e partendo da questo punto di vista abbiamo invertito il trend che privilegiava le ricostruzioni più impegnative e massicce, non sempre necessarie, sostituendole, se più opportuno, con ricostruzioni che comprendono metodiche altrettanto efficaci ma meno invasive. Accanto a questo cerchiamo di assistere la paziente in tutte le sue esigenze, orientandoci ad un rapporto umano basato sull’ascolto e sul dialogo profondo, fondamentale per conoscere le reali necessità della donna a cui soltanto, tra l’altro, ci si deve riferire nella scelta della metodica ricostruttiva più adatta».

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