Trionfa Chávez nelle presidenziali

Soddisfazione per il buon esito delle elezioni, con punte di partecipazione storiche dell’81 per cento. Chávez ora promette più efficienza nella gestione e maggiore disponibilità al dialogo con l'opposizione
Hugo Chavez

Il trionfo di Hugo Chávez, che lo conferma nella presidenza del Venezuela per altri 6 anni, manifesta la profonda incidenza della politica sociale del governo nei settori più poveri della popolazione. Il legame affettivo con Chávez, di tanti che hanno visto migliorare le proprie condizioni di vita grazie all’aiuto dello Stato, ha prodotto un risultato che nella vigilia non era così scontato. Il trionfo è stato netto con un 54,42 per cento dei voti a favore, contro il 44,97 per cento del suo rivale Henrique Capriles, quasi dieci punti di differenza. Si consolida così il progetto di un socialismo sui generis, chiamato pomposamente "socialismo del XXI secolo", ideato per ridare al Paese equità nello sviluppo con un forte elemento assistenzialista, mentre nel piano regionale il Venezuela continuerà nel ruolo di promotore di nuove alleanze che assicurino la solidità del blocco nello scenario internazionale.

Il primo dato positivo dei risultati è quello dell’immediato riconoscimento della vittoria, con congratulazioni a Hugo Chávez, da parte di Henrique Capriles. Il gesto del candidato dell'opposizione è stato apprezzato come un segno di maturità democratica e fa presagire un ambiente favorevole al dialogo. Anche la grande affluenza alle urne, pari all’80,94 per cento, è un sintomo chiaro dell’interesse alla partecipazione che dà più consistenza al risultato. E inoltre, l’assenza di denunce e di incidenti nei seggi completa il quadro di elezioni più che soddisfacenti.

Il risultato raggiunto da Henrique Capriles a sua volta è un traguardo molto rilevante, che potrebbe, se ben amministrato, portare al miglioramento delle politiche pubbliche e della democrazia, fornendo al sistema attuale un contrappeso necessario allo strapotere ufficiale. L’opposizione è composta da una molteplicità di partiti di svariate tendenze e mantenerli insieme richiederà un delicato esercizio di consensi sui programmi, che sarà subito messo alla prova nelle elezioni per la scelta dei governatori di alcuni Stati, in programma a dicembre, e in quelle per la scelta dei sindaci, ad aprile.

Per fare di questo prossimo periodo sessennale un tempo di crescita, molto dipenderà dalla disponibilità al dialogo del governo, di cui lo stesso Chávez ha ammesso le lacune, e da politiche sociali più mirate, in campi verso i quali la popolazione mostra di essere particolarmente sensibile, come la forte delinquenza, il lavoro e le infrastrutture, oltre alla sanità e all'educazione. Molto dipenderà anche dalla pacificazione degli animi, una riconciliazione nazionale, come qualcuno l’ha chiamata, che smorzi la forte polarizzazione e stabilisca un ambiente sociale più sereno, a cominciare dalle famiglie.

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