Theresa May: tutti i britannici sostengano la Brexit

Approvato dal Consiglio europeo, l'accordo tra i Paesi dell'Unione e il Regno Unito ora passa alla Camera dei Comuni, ma l'esito potrebbe non essere scontato.

In meno di un’ora, il Consiglio europeo ha approvato la proposta di accordo per l’uscita del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall’Unione Europea (UE) e dalla Comunità europea dell’energia atomica (Euratom), frutto di un negoziato protrattosi per venti mesi. I capi di Stato e di governo hanno dunque approvato la dichiarazione politica che definisce il quadro delle future relazioni tra l’UE e il Regno Unito, invitando la Commissione, il Parlamento europeo e il Consiglio a prendere le misure necessarie per garantire che l’accordo possa entrare in vigore il 30 marzo 2019, in modo da prevedere un ritiro ordinato. Inoltre, il Consiglio europeo ha ribadito la determinazione dell’UE di avere comunque una partnership quanto più stretta possibile con il Regno Unito in futuro.

Theresa May, premier britannico, ha dichiarato che l’accordo è negli interessi del popolo britannico e si è detta sicura che il suo Paese sia  sulla strada di «un futuro prospero» e che, dal 30 marzo 2019, vivrà «un momento di rinnovamento e riconciliazione». May ha anche chiesto a quanti sono a favore e contro la Brexit di sostenere l’accordo, perché i cittadini britannici non vogliono più perdere tempo a discuterne. L’accordo verrà sottoposto al voto della Camera dei Comuni, l’11 dicembre, ma l’esito non è scontato date le fibrillazioni tra i partiti britannici ed all’interno degli stessi partiti.

Michel Barnier, il capo-negoziatore dell’UE che ha condotto le trattative con il Regno Unito, ha affermato che l’UE ha «sempre negoziato con, e non contro, la Gran Bretagna», ma che ora «è giunto il momento che ognuno si assuma le sue responsabilità», mentre Jean Claude Juncker, presidente della Commissione europea, ha riconosciuto che questo fosse l’«unico accordo possibile» e che «oggi è un giorno triste». Più speranzoso, invece, il commento di Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, che ritiene che «davanti a noi c’è il difficile processo di ratifica e ulteriori negoziati. Ma indipendentemente da come finirà tutto, una cosa è certa: resteremo amici fino alla fine dei giorni ed anche un giorno in più».

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