Supermercati, stop plastica mono uso

Federdistribuzione, la rete che unisce le maggiori insegne della grande distribuzione ha deciso di anticipare l'obbligo Ue che sarebbe scattato dal 2021  
Jan Woitas/AP Images

L’Europa ha dichiarato guerra alla plastica e l’Italia vanta la leadership in questa battaglia.

È stato infatti il primo Paese europeo a mettere al bando i cotton fioc non biodegradabili, i sacchetti della spesa in plastica e le microplastiche nei cosmetici. Oggi è in discussione in Parlamento un disegno di legge proposto dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa – dal nome “Salvamare” – che contiene una serie di misure per tutelare le nostre acque e le nostre spiagge.

Lo Stato da solo però non può portare avanti questa campagna di sensibilizzazione sul cambiamento dei nostri stili di vita. Anche i privati devono fare la propria parte.

Ed è quello che sta facendo Federdistribuzione, la grande compagnia che raggruppa una parte di centri commerciali, supermercati, grandi magazzini e discount in Italia. Dal 1° luglio infatti le stoviglie in plastica monouso sono affiancate da articoli alternativi, realizzati in materiali riciclabili e compostabili. L’obiettivo è sostituire gradualmente la plastica monouso, arrivando entro un anno a eliminarla completamente dagli scaffali.

Una scelta coraggiosa che tocca una quota di mercato pari al 50% tra le maggiori insegne della Grande distribuzione italiana e che anticipa i tempi della legge. Il nostro Paese infatti dovrà recepire la direttiva europea che vieta dal 2021 l’uso e il commercio dei prodotti in plastica monouso. Al loro posto si possono quindi utilizzare prodotti biodegradabili.

«La direttiva indica una strada definitiva da intraprendere per liberarci dalla plastica – spiega Claudio Gradara, presidente di Federdistribuzione – noi abbiamo preferito muoverci senza aspettare la scadenza posta dall’Unione Europea, perché percepiamo una diffusa sensibilità sui temi dell’ecosostenibilità e perché crediamo che sia necessario seguire un percorso graduale e ordinato. Il termine di 12 mesi che abbiamo fissato per far sparire la plastica monouso dalle nostre attività è ragionevole ma per arrivare alla svolta servono un processo di riconversione industriale, che deve coinvolgere sia il comparto produttivo sia la distribuzione».

In Italia oggi esiste un’alta percentuale di aziende molto attente all’ambiente e alla salute dei cittadini. Con questo passo, con questi esempi e scelte coraggiose, potremmo continuare ad essere primi in Europa nella battaglia alla plastica monouso.

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