Suor Maria Laura Mainetti beata

Il servizio agli ultimi, segno dell’amore di tenerezza del Padre in comunità, nella scuola, tra le ragazze. La violenza feroce contro di lei. La beatificazione

Un giorno una ragazza va a confessarsi e, alla domanda del sacerdote su cosa voglia fare della propria vita, risponde: «Penso di fare della mia vita qualcosa di bello per gli altri». Inizia così la storia di suor Maria Laura Mainetti (al secolo Teresina Elsa Mainetti), una giovane come tante, nata in provincia, a Colico (Lecco) nel 1939. All’età di diciotto anni, decide di entrare nella Congregazione delle Figlie della Croce, la cui regola di vita è «mettersi alla scuola di Gesù», che si è donato fino alla morte in croce.  Vive il carisma delle Figlie della Croce con una grande disponibilità per i poveri, i malati e soprattutto i giovani.

Sempre pronta a rimboccarsi le maniche, a “lasciarsi scomodare” dagli altri anche quando i loro bisogni sconvolgono tutti i progetti perché Dio si nasconde nei più poveri. Scrive: «Impegniamoci a vivere l’accoglienza con chi ci telefona, chi bussa alla nostra porta». Le suore della sua comunità così parlano di lei: «Sempre pronta ad accogliere, a scomodarsi per recare aiuto e conforto dov’era richiesto e dove scopriva una situazione di sofferenza, di povertà, di disagio di qualunque tipo. Amava tutti, ma i suoi “prediletti” erano gli ultimi. In loro vedeva il Cristo sofferente. “È il mio Gesù”, soleva dire tra il serio e il faceto e accorreva senza farsi attendere».

Ai giovani dedica la sua vita: insegna a Vasto, Roma, Parma, Chiavenna; partecipa all’oratorio, ai campi scuola, accanto a quanti hanno bisogno di attenzione e cura perché, secondo lei, sono proprio i giovani, disorientati, fragili, i veri poveri di oggi. A loro cerca di insegnare ad accettare la vita con impegno, serenità, fiducia nel domani. Si legge sul suo diario: «La mia missione: essere segno dell’amore di tenerezza del Padre in comunità, nella scuola, tra le ragazze».

Per questo cerca di conoscere il loro mondo, il loro linguaggio, la cultura giovanile, si interessa alle loro esperienze. Crede fortemente nella “legge del seme”: «seminava sorrisi, spargeva tenerezza e amore a profusione, ovunque andasse… questa era la sua felicità: dare e darsi senza misura – dice chi l’ha conosciuta –, era persino esagerata nel vedere a ogni costo il lato buono delle persone, faceva il bene in silenzio, senza dare importanza, quasi di sfuggita».

Il 6 giugno 2000 una ragazza sedicenne la cerca chiedendole un appuntamento: dice di essere incinta a causa di una violenza subita in famiglia e che vuole abortire. Anche se è tardi, suor Laura la raggiunge, la porta in un luogo appartato, dove le rivela di avere nascosto i bagagli con i quali traslocare a casa sua. A quel punto, arrivano altre due ragazze, che assalgono suor Maria Laura tirandole dei sassi. La feriscono, la trascinano fino al luogo convenuto e la uccidono con diciannove coltellate.

Le ragazze diranno, poi, di essere state colpite non dalla vista del sangue e neppure dalla forza che esse stesse non immaginavano di avere, ma dalle parole di perdono che Suor Laura pronuncia in punto di morte, preoccupata unicamente del male che, con quel gesto, le giovani stavano facendo a se stesse. Suor Maria Laura Mainetti muore, pregando e perdonando.

La diocesi di Como chiede di poter avviare la sua causa di beatificazione, per l’accertamento del martirio in odio alla fede. Il 30 settembre 2005 la Santa Sede concede il Nulla Osta per l’avvio della causa. La sua tomba, prima nel cimitero di Chiavenna, poi, dal 2019, nella Collegiata di San Lorenzo a Chiavenna, è meta di pellegrinaggio, come la casa dove ha vissuto e il luogo dove è stata uccisa.

Il 19 giugno 2020 il Papa autorizza la promulgazione dei Decreti per quattro nuovi Beati, tra cui suor Maria Laura Mainetti, con il riconoscimento del suo martirio in odio alla fede. Saranno beatificati anche un medico venezuelano, José Gregorio Hernández Cisneros, un vescovo argentino, Mamerto de la Ascensión Esquiú, e il sacerdote tedesco Francesco Maria della Croce, fondatore dei Salvatoriani.

I più letti della settimana

Osare di essere uno

Chiara D’Urbano nella APP di CN

Focolari: resoconto abusi 2023

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons