Sulla pelle delle famiglie

Il monito del presidente della Cei, il card. Bagnasco, contro il gioco d’azzardo  

Il gioco d’azzardo è una «nuova droga, un cancro, e lo Stato non solo non contiene il cancro ma lo favorisce, e lucra in modo tanto più vergognoso in quanto le vittime sono in maggioranza le fasce più deboli».  E’ severo il presidente della Cei, il card. Angelo Bagnasco, nell’affermare queste parole. Lo fa davanti ad una chiesa gremita di fedeli in occasione del Te Deum, di fine anno.  «Non possiamo tacere una stridente contraddizione pubblica: nonostante dichiarazioni peraltro molto rare e languide, si sviluppa la piaga del gioco d’azzardo» tanto che «la pubblicità è letteralmente invasiva, una vera violenza. L’affare azzardo rende più di 88 miliardi di euro all’anno: esso è stato studiato per far perdere, produce povertà e malattia. Lo Stato è venuto meno al suo dovere istituzionale di contenere questa nuova droga, che non conosce né età né condizione sociale».

 

Il cardinale sa bene che solo in provincia di Genova “l’affare azzardo” vale un miliardo e 100 milioni. E sa molto bene che i soldi lo Stato se li fa sulla pelle delle famiglie, dei pensionati, di tanti poveri cristi che si riducono al lastrico. Alla Asl 3 di Genova stimano che nel 2017 i pazienti seguiti per ludopatia saranno intorno a 180. A Genova ci sono quattro gruppi di giocatori anonimi che stanno funzionando, tra cui Sampierdarena, e Bolzaneto, ma anche a Savona mentre altre città si stanno organizzando. Le macchinette mangia soldi solo nel territorio della città di Genova produce oltre un miliardo di volumi d’affari. E d è da prendere molto in considerazione il danno maggiore oltre alla perdita di somme enormi di denaro: quello della dipendenza.  

 

Le pubblicità del gioco si moltiplicano e lo Stato incassa, ed è ben felice, l’azzardo è uno degli introiti sicuri. Il paradosso, è che sa cosa provoca, tanto che il gioco rientra nei piani di assistenza: io guadagno, poi cerco di curarti con i Sert che fanno consulenza. Molto forte era stata la denuncia fatta dal cardinale durante la messa per il mondo del lavoro nell’anno passato, al Santuario di Nostra Signora della Guardia: «Bisogna riflettere e agire tutti insieme, contro la piaga del gioco d’azzardo, diffusa e crescente in tutto il Paese. La recente legge intima che il numero delle slot si riduca del 30% in 4 anni: ottima cosa, ma il numero intanto è cresciuto del 10% in 4 mesi». «La ricaduta sociale della ludopatia è devastante», aveva ammonito Bagnasco.

 

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