Strasburgo: torna l’incubo terrorismo

L’ombra della violenza si stende nuovamente sopra i mercatini di Natale, nella città che ospita il Parlamento europeo. L’attentato causa 3 morti e 13 feriti

Spari, grida, panico in un martedì prenatalizio: una serata inusuale a Strasburgo, tranquilla città francese al confine con la Germania, che però si anima notevolmente una volta al mese, quando il Parlamento europeo si riunisce in seduta plenaria nella sua moderna sede, costruita apposta in questa città per simboleggiare la riconciliazione franco-tedesca.

Il terrorista, Cherif Chekatt, un giovane di 29 anni originario di Strasburgo, armato di pistola automatica e coltello, si è recato nell’area del mercatino di Natale, dove ha ucciso 3 persone, ferendone 13. Il mercatino di Natale di Strasburgo inizia nel 1570 ed è oggi uno degli eventi stagionali più popolari della Francia. La “Grande Ile”, dove si svolge, è accessibile solo tramite ponti, che attraversano da un lato il fiume Ill e dall’altro il Canale Faux-Rempart.

Migliaia di persone si sono barricate in negozi e alberghi nel centro della cittadina, mentre il Parlamento europeo è stato messo in sicurezza dalle forze dell’ordine: eurodeputati, funzionari e giornalisti vi sono rimasti per ore.

Dopo un conflitto a fuoco con le forze dell’ordine, ferito a un braccio il terrorista è saltato in un taxi, il cui autista sarebbe poi riuscito a scappare, e ha fatto perdere le sue tracce. Chekatt è già noto alle forze dell’ordine per crimini comuni, ma è presente anche nella cosiddetta “Fiche S”, la lista di coloro che presentano una potenziale minaccia per la sicurezza. La Francia ha quindi alzato al massimo l’allerta, che prevede anche controlli alle frontiere, ma è tardi: pare che il terrorista sia scappato in Germania. Sono circa 600 gli uomini di polizia e forze armate alla ricerca dell’uomo che, secondo le parole di Christophe Castaner, ministro degli interni, ha «seminato il terrore» a Strasburgo.

Non sono noti i motivi dell’attacco terroristico, ma la mattina dello stesso giorno Chekatt è sfuggito alla cattura, in un’operazione condotta dalla polizia presso la sua abitazione, che avrebbe dovuto arrestarlo per tentato omicidio dopo una rapina a mano armata. Sono stati trovati un lungo fucile e una granata stordente. Cinque sospetti complici sono stati arrestati poco prima dell’attentato.

In un certo senso anche Chekatt fa parte di quella generazione Erasmus che si muove in Europa, essendo stato in prigione in Germania fino al 2017 per una condanna per il furto dal tribunale distrettuale di Singen (Bade-Wurtemberg), vicino al confine con l’Alsazia, e poi espulso in Francia. Per questo, è necessario sostenere gli sforzi per una sempre maggiore cooperazione tra le forze dell’ordine degli Stati membri dell’Unione europea e tra gli apparati di sicurezza, garantendo uno scambio di informazioni sensibili.

Non è la prima volta che i mercatini di Natale sono presi di mira da terroristi. Sono stati considerati un bersaglio sin da quando è stato sventato un attentato nel dicembre 2000. Più di recente, il 19 dicembre 2016, è il mercatino di Natale a Berlino ad essere attaccato dal tunisino Anis Amri che, alla guida di un camion, uccide 12 persone e ne ferisce oltre 50, fugge poi in Italia dove è ucciso in un conflitto a fuoco con la polizia, a Milano, quattro giorni dopo.

Jean-Claude Juncker, Presidente della Commissione europea, ha dichiarato: «I nostri pensieri sono rivolti alle vittime dell’attacco di Strasburgo che condanno con grande fermezza. Strasburgo è per eccellenza una città che simboleggia la pace e la democrazia europea». Antonio Tajani, Presidente del Parlamento europeo, esprimendo il suo cordoglio per le vittime dell’attentato, ha dichiarato che «questo Parlamento non sarà intimidito da attacchi terroristici o criminali. Andiamo avanti. Continueremo a lavorare e a reagire, rafforzati dalla libertà e dalla democrazia, contro la violenza terroristica».

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