Steinmeier: costruire fiducia

Il nuovo presidente della Repubblica federale, eletto al primo scrutinio, è un uomo onesto, stimato oltre i confini dei partiti
Frank-Walter Steinmeier

“Coraggio” è stata la parola chiave nel primo discorso del nuovo presidente della Repubblica Federale Tedesca, Frank-Walter Steinmeier. Candidato dei due partiti tedeschi più grandi – la CDU della Merkel e la SPD dei socialdemocratici ai quali lui stesso appartiene –, Steinmeier è stato eletto con una grande maggioranza domenica 12 febbraio già nella prima votazione della “Bundesversammlung”, quale giunta che rappresenta il parlamento nazionale e i parlamenti regionali dei “Länder” in Germania.

Steinmeier, fino a poche settimane fa ministro degli affari esteri, è la persona giusta per seguire a Joachim Gauck nel compito di presidente. È un uomo onesto ed integro, stimato oltre i confini dei partiti, diplomatico (non solo di professione), instancabile nel cercare di non interrompere mai il dialogo, anche con gli avversari.

Nel suo discorso dopo l’elezione si intravede la linea che vorrebbe seguire in un compito, di pura rappresentanza, la cui autorità morale sta nei gesti e nelle parole. Ha affermato di voler costruire fiducia e diffondere coraggio in un Paese che in tante parti del mondo è visto come “ancora di speranza”, facendo così una chiara dichiarazione a favore di una politica di accoglienza. E riferendosi all’abitudine di tanti politici – all’interno e all’estero – di usare i nuovi media per manipolare le opinioni ha detto: «Ognuno deve distinguere tra fatti e opinioni». Non si tratta di negare la realtà ma di migliorarla.

Anche se Steinmeier è sostenuto dalla CDU e gode della stima di Merkel, la sua elezione è una piccola sconfitta per la cancelliera tedesca. Già il fatto che Merkel non sia riuscita a trovare un candidato adatto nella CDU è stato interpretato come una debolezza politica del suo partito. In più la SPD è riuscita a fare uno colpo grosso con la nomina di Martin Schulz quale candidato cancelliere alle elezioni parlamentari in settembre.

Schulz è – per ora – talmente popolare che in poche settimane la SPD è salita fortemente nei sondaggi. Alcune la vedono già più avanti della CDU. L’elezione del socialdemocratico Steinmeier a presidente è un’ulteriore segnale positivo per la SPD. Questi avvenimenti potrebbero creare un clima di cambiamento che potrebbe diventare una seria minaccia per Angela Merkel.

In un momento storico certamente non facile, con l’elezione di Steinmeier la Germania ha trovato un nuovo presidente, capace di irradiare fiducia e sicurezza. Ma la sua elezione ha dato anche una scossa al sistema attuale dei partiti, creando nuove prospettive e possibilità di coalizioni diverse. Tutti e due gli effetti fanno bene alla democrazia tedesca.

 

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