Solidarietà a Nello Scavo

Il collega di Avvenire da qualche giorno è sotto scorta per le sue inchieste legate ai trafficanti di esseri umani
ANSA / MATTEO BAZZI

Un collega che finisce sotto tutela della polizia in seguito al suo lavoro, svolto con grande competenza, professionalità, coraggio, è una sconfitta per tutti.

Nello Scavo, giornalista di Avvenire, che ci ha onorato della sua collaborazione più volte sul sito e sul mensile Città Nuova, si trova in questa situazione da qualche giorno in seguito alle minacce ricevute per l’inchiesta che ha svelato la presenza di un trafficante di esseri umani, Abd al-Rahman al-Milad, noto come Bija, ad un incontro con le autorità italiane avvenuto a Mineo, in Sicilia, nel 2017.

A lui esprimiamo la solidarietà di tutta la nostra redazione, preoccupata per la sua vicenda personale e per quella di Nancy Porsia, giornalista freelance minacciata anch’essa per lo stesso motivo. Come scrivono dall’Associazione Lombarda dei Giornalisti «ora è ancora più necessario che tutti i media riprendano e approfondiscano le inchieste sui trafficanti di esseri umani, anche per fare da “scorta mediatica” ai colleghi che, siamo certi, non si lasceranno intimidire».

Ecco l’editoriale “Orrori libici e porti sicuri” di Nello Scavo sul numero di maggio 2019 di Città Nuova

sul sito di Avvenire tutte le puntate dell’inchiesta sul trafficante libico Bija

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