Singapore, 12 Giugno

Singapore, città-emblema del capitalismo orientale, ospita uno dei summit più importanti della storia recente, tra Kim Jong-un e Donald Trump

Il 4 giugno la Casa Bianca ha annunciato che l’incontro storico tra il presidente Donald Trump e il leader della Corea del Nord, Kim Jong un, avverrà come previsto il 12 Giugno, alle ore 9.00 del mattino, a Singapore. «Stiamo preparando l’incontro – ha dichiarato il portavoce della Casa Bianca, Sarah Huckabee Sanders, poche ore fa –. Ci sembra che tutto si stia muovendo verso la direzione giusta e buoni progressi siano stati fatti». Aggiungendo che «un team speciale, chiamato advance team (cioè team di avanscoperta), formato da militari, servizi segreti, tecnici e personale medico si trova già nella capital asiatica, per preparare quanto è necessario e vi rimarrà fino a che l’incontro non inizierà».

I colloqui si accavallano da settimane in preparazione del summit. Ancora la Sanders ha detto che «Trump sta ricevendo giornalmente aggiornamenti sulla Corea del Nord». Alcuni esperti sono preoccupati da una certa «fretta» di Trump per raggiungere un obiettivo eclatante e positivo, dove tutti gli altri presidenti americani hanno in precedenza fallito, e così dimostrare al mondo che gli Usa sono i primi anche nella pace e non solo in sanzioni economiche rivolte contro i suoi partner migliori. Insomma, Trump vuole apparire come il miglior pacificatore del XXI secolo.

Ma Cina e Russia non stanno a guardare: sono particolarmente interessate ad avere una Corea del Nord libera, con Kim Jong-un o qualsiasi altro leader al potere, come ha ribadito la Cina pochi giorni fa: «La Corea del Nord è uno Stato sovrano e la Cina non interferisce in questioni di politica interna di nessun Paese». Un’affermazione chiara, a cui c’è chi non crederà, che molti quotidiani cinesi riportano a grandi titoli, in linea con quanto fatto dalla Cina con la Corea del Nord negli ultimi anni.

E il 31 Maggio, mentre Kim Yong Chol, il braccio destro del leader della Corea del Nord, era a Washington per incontrare il presidente Trump ed il capo della diplomazia Mike Pompeo, Kim Jong-un incontrava a Pyongyang il capo della diplomazia russa, Lavrov, che lo invitava per una vista, nel prossimo futuro, a Mosca.

La richiesta comune è chiara: smantellamento completo, irreversibile e verificabile della capacità di Pyongyang riguardo al nucleare. Per le autorità della Corea del Nord, tutto questo è già in atto. La notizia di oggi è che l’agenzia di controllo delle Nazioni Unite contro la proliferazione atomica è ottimista sugli sviluppi riguardo alla denuclearizzazione della Corea del Nord e potrebbe mandare un team in breve tempo per iniziare le verifiche. La International Atomic Energy Agency (Iaea) è incaricata attualmente anche del controllo dell’accordo con l’Iran del 2015. Recentemente rigettato dagli stessi Usa.

Ricordiamo che gli ispettori dalla Iaea furono espulsi dalla Corea del Nord nel 2009. Il capo dell’agenzia, Yukiya Amano, ha affermato lunedì scorso che ci sono contatti con tutte le parti interessate all’accordo, e al momento opportuno la sua agenzia è pronta: «Se ci dev’essere una verifica è chiaro che Iaea è la sola agenzia in grado di farlo», ha affermato.

Tutto pronto allora: Corea del Sud e Giappone si sono appena incontrate cinque giorni fa a Singapore con James Mattis, capo della Difesa Usa, al ‘’Shangri-La Dialogue’’, un incontro annuale riguardo alla sicurezza della regione, molto importante per gli Usa, con la presenza dei capi dei servizi dell’intelligence della regione: in quest’occasione James Mattis ha anche lanciato accuse alla Cina di militarizzare il Mare Meridionale della Cina, un’area contesa ufficialmente da 5 nazioni… e dagli Usa stessi. Ma ora gli occhi del mondo intero sono puntati su Singapore, per un summit che dà speranza.

 

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