Segni di liberazione in Campania

Due giorni di forte impegno dei Giovani per un mondo unito del Movimento dei focolari impegnati nel “Cantiere legalità”: serata dibattito con l'autore de L'uomo d'onore non paga il pizzo, con imprenditori antiracket e magistrati e laboratorio sul rating della legalità
Terreni confiscati alla camorra

Due giorni di grande attività dei Giovani per un mondo unito della Campania. Presentazione, venerdì 19 aprile, nella sala consiliare del comune di Sant’Anastasia in provincia di Napoli, assieme all’associazione “Lucincittà”, del libro di Roberto Mazzarella, edito da Città Nuova, "L'uomo d'onore non paga il pizzo". Un dibattito sulle scelte importanti da declinare sul territorio a partire dalla denuncia del racket fino alla legalità dei piccoli gesti quotidiani. I giovani si confronteranno con l’autore, con Salvatore Cantone, imprenditore e fondatore dell'Associazione antiracket e antiusura di Pomigliano d'Arco, e con Francesco Abete, magistrato del Tribunale di Napoli. Sabato 20 aprile, Caserta ospiterà una manifestazione sulla proposta del “rating della legalità” con la presenza, oltre a Mazzarella e Cantone, di Antonio Diana, vicepresidente Confindustria Caserta, Leandro Limoccia, presidente dell'Associazione coordinamento campano contro le camorre, Stefania Papa, Movimento dei Focolari, e Luca Palmieri, responsabile del Movimento Giovani per un Mondo Unito Campania e del Meeting legalità di Caserta.

Segnali forti che ribaltano l’abituale visione che abbiamo del Meridione come una di una situazione irredimibile, che costringe chi può ad emigrare. Formuliamo due domande ai giovani che hanno promosso questi appuntamenti evidentemente rivolti ad un’azione coerente che coinvolge la vita intera.

Chi arriva nel Sud Italia scopre una ricca umanità che sorprende come la vostra iniziativa che si ribella contro ogni indifferenza e rassegnazione. Come nasce e quale esito cerca di raggiungere?

«Quando si guarda al Sud, è troppo facile e scontato pensare alla camorra, all'impossibilità di ottenere un posto di lavoro, all'emergenza rifiuti, in generale ad uno stato di abbandono del territorio, sentimento di molti cittadini. La nostra iniziativa nasce con lo scopo di irrompere nella rassegnazione, ormai divenuta inerzia, smuovere gli animi a riappropriarsi della speranza e facendo cadere quei "paraocchi" che spesso s'indossano per non accettare e affrontare la realtà dei fatti.

Per il progetto non è stato posto un obiettivo prestabilito e preciso: si vuole diffondere una mentalità "nuova", una cultura che parta dall'azione singola, nel proprio piccolo e nel quotidiano, e che coinvolga, come un'eco, ciascuno. Di testimonianze, a riguardo, ce ne sono tante,ognuna è mossa da una forte presa di coscienza e dal coraggio con cui ogni giorno fronteggia difficili situazioni, cercando supporto in chi le sta intorno e l'appoggia».

In che modo può essere sostenuto concretamente questo percorso di liberazione dai poteri e dalla cultura mafiosa?

«Di certo non è facile conquistare l'attenzione di un'intera Nazione, da subito! Si cerca di coinvolgere e collaborare anzitutto con le associazioni presenti sui vari territori, anche per far emergere il positivo del lavoro di quanti già da tempo s'impegnano per la società civile, per poi giungere ad una partecipazione attiva e presente delle istituzioni. Le forti e significative esperienze positive che presentiamo dimostrano che, con il contributo di ciascuno di noi, si possono aprire tante possibilità di cambiamento. Le iniziative si legano ad altri progetti che i Giovani per un mondo unito stanno portando avanti a livello nazionale e mondiale. Il “Cantiere legalità” culminerà con un appuntamento per tutti i giovani italiani a Caserta dal 29 luglio al 2 agosto».

 

 

 

Sul sito di Città Nuova tra gli appuntamenti e resoconti elle iniziative. Cfr anche http://cantierelegalita.wordpress.com/

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