Scuola, i nuovi voti dalla A alla D

Gli studenti, oltre alla pagella, dall'anno scolastico 2016/2017 riceveranno anche una  “certificazione” che va dal giudizio "A" (il migliore) a "D" (livello sufficiente)
studenti liceo

Con la circolare del 13 febbraio 2015 si introduce una nuova valutazione e certificazione che integra la valutazione degli studenti promossi al termine della terza media e che così concludono il primo ciclo di studi. Un modo per chiarire ulteriormente a studenti e famiglie il significato della valutazione espressa in numeri.

Già da quest’anno in via sperimentale in alcune scuole, dall’anno scolastico 2016/17 per tutte, insieme alla pagella tradizionale sarà consegnata una certificazione del livello di competenze raggiunte dallo studente che metterà in luce non solamente le specifiche conoscenze acquisite, ma in modo complessivo: la capacità di mettersi in relazione con il sapere, le richieste che vengono dal mondo che lo aspetta, le sue competenze.

Saranno utilizzati dei modelli  di giudizio prefissati, espressi con una lettera ed in specifico: 

A=Avanzato: L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile decisioni consapevoli. 

B=Intermedio: L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite. 

C=Base: L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese. 

D=Iniziale: L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note. 

La circolare precisa che “…lo stile di vita, le emozioni, gli atteggiamenti, problem solving, abilità e tutto un insieme di caratteristiche che, misurate e schematizzate in una scheda, saranno messe a disposizione della famiglie a fine anno, a fianco alla pagella, per documentare il percorso del ragazzo e il suo processo di crescita individuale”. In questo senso il giudizio espresso vorrebbe essere una integrazione utile ad “offrire un profilo più dettagliato dello studente per favorire la continuità didattica e l’offerta formativa della scuola” ed in tal senso aiutare nelle scelte seguenti. 

Chiaramente i giudizi saranno espressi solo per gli studenti che hanno raggiunto la piena sufficienza nella logica della valutazione tradizionale e che risultano di conseguenza promossi. Per questo motivo sono solo giudizi “positivi” che vengono rilasciati a chi conclude il ciclo ed hanno come scopo precipuo non tanto di sottolineare le carenze o le difficoltà incontrate nel percorso da parte degli studenti nelle singole materie, quanto di orientare studenti e genitori nel percorso da intraprendere guardando al risultato complessivo.

Per chi ritenesse che questo sia un significativo passo avanti, c’è da ricordare che nella scuola italiana più volte si è tentato di trovare una strada per esprimere al meglio la situazione dei singoli studenti al termine del percorso del primo ciclo, quest’ultima variante, che introduce il giudizio sulle competenze, come le altre, non sostituisce, né esaurisce il dialogo tra docenti, genitori e studente che resta l’unico vero strumento di orientamento effettivo e che è del tutto affidato alla buona volontà dei docenti e dei genitori più che alla “buona scuola” che in nessun modo sembra incentivarlo e favorirlo in modo significativo.

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