Una scuola galleggiante per i bambini di Manaus

Un viaggio di 2000 km in battello, da Manaus in Brasile fino ad arrivare alle sorgenti del Rio Vaupés, in Colombia, è il nuovo progetto del  fotografo Giovanni Marrozzini e dello scrittore Angelo Ferracuti per raccontare i popoli nativi e regalare una scuola galleggiante ai bambini brasiliani
Manaus
Lo scrittore Angelo Ferracuti e il fotografo Giovanni Marrozzini.

Un viaggio che dovrebbe partire il prossimo autunno e che porterà il fotografo Giovanni Marrozzini e lo scrittore Angelo Ferracuti ad attraversare il Rio Negro, da Manaus, in Brasile, fino ad arrivare alle sorgenti del Rio Vaupés, nel nord della Colombia. 2000 chilometri percorsi lungo 3 mesi, a bordo del battello “Amalassunta”, per raccontare in un reportage la vita dei popoli indigeni, minacciata dai taglialegna e dai narcotrafficanti, dal turismo sessuale, dai cercatori d’oro e dagli sversamenti di petrolio delle multinazionali. Un viaggio per raccontare le comunità le popolazioni indigene, alcune in via d’estinzione.

Con il battello, i due reporter affronteranno una navigazione sul “piccolo” affluente Rio Unini raccontando le comunità che vivono solo di ciò che fornisce la foresta. Nella Terra Indigena Waimiri Atroari affronteranno il dramma del “turismo ambientalista”, a São Gabriel da Cachoeira è previsto un incontro con il popolo Kama, gruppo etnico animista di cui restano solo 100 individui, a Miraflores visiteranno l’ex capitale dei narcos in stato di abbandono, a San José del Guaviare (Colombia), invece, racconteranno la difficile condizione della tribù dei Nukak-Makú, popolazione dimezzata a causa della violenza esercitata dai taglialegna e dai coltivatori di coca che si sono impossessati delle loro terre e risorse.

«Un lavoro iniziato 5 anni fa – ci racconta il fotografo Giovanni Marrozzini – che fa parte di un progetto più grande denominato “Selva oscura”, un grande racconto nell’intersezione tra parola e immagine sull’Amazzonia ferita, che si sofferma sulle “malattie” di questo territorio: narcotrafficanti, tagliatori abusivi di legname e cercatori d’oro». Dal 2015, i due reporter hanno attraversato il Perù, con un’indagine sugli sversamenti di petrolio, il Brasile e il Venezuela, per raccontare le conseguenze dell’estrazione di metalli preziosi sulle popolazioni indigene locali. «Abbiamo raccontato la cultura del popolo degli Yanomami – continua Marrozzini – nel Nord del Brasile, morti di malattie e malnutrizione quali dirette conseguenze della corsa all’oro, ma ci siamo soffermati anche sull’abbandono delle lingue originarie dei nativi». A fine agosto il viaggio riprenderà a bordo di un battello per attraversare il Rio Negro, fino ad arrivare all’alta Colombia. «Per questo viaggio abbiamo deciso di comprare una barca che stiamo ristrutturando (per ricoprire le spese è stata lanciato una raccolta fondi). Trascorsi i 2 mesi, l’Amalassunta tornerà in Brasile e il battello sarà donato all’Associazione “Piccolo Nazzareno”, che lavora con i ragazzi di strada dei quartieri più difficili di Manaus, cercando di allontanarli dalla delinquenza, dai giri di droga e prostituzione”.

La barca diventerà una scuola galleggiante per i bambini che vivono isolati nella foresta amazzonica e sul battello si terranno lezioni di educazione civica, di igiene e di prevenzione, che possono salvare la vita di molti ragazzi. La stessa barca potrà essere utilizzata anche come biblioteca itinerante per distribuire libri nei villaggi vicini. Libri che Giovanni Marrozzini baratta con le sue fotografie. «Ho deciso di non vendere più le mie fotografie, ma per riempire l’Amalassunta, sul mio sito internet, verrà pubblicata una lista di testi in portoghese, chi vuole può acquistarne 5 e in cambio riceverà una mia stampa». Un piccolo gesto che può cambiare la vita e il futuro di quei ragazzi che vivono negli angoli più remoti del pianeta.

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