Sapienza e scienza per l’incontro di civiltà

Inaugurata a Roma l'Accademia italo-russa “Sapientia et Scientia”. Uno spazio formativo in cui cooperano Chiesa e società civile.
villa wurts

«Roma e Mosca unite per dare un’anima all’Europa»: ha riassunto così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta lo spirito alla base dell’inaugurazione dell’Accademia italo-russa “Sapientia et scientia”, lo scorso 20 maggio a Roma. Nome particolarmente indicativo: «Mentre la Sapienza è dono di Dio – ha fatto notare il cardinale Martino, presidente emerito del Pontificio consiglio giustizia e pace – la scienza è qualcosa da acquisire con lo studio. Auguro all’Accademia di corrispondere ad entrambe».

 

L’Accademia, che ha sede nella splendida cornice di Villa Wurts al Gianicolo, nasce all’interno di un’ampia rete di rapporti già avviati tra Italia e Russia. Alla base vi è la collaborazione tra l’associazione internazionale “Sofia: idea russa, idea d’Europa” e l’Università statale di relazioni internazionali di Mosca, supportate dal Forum di dialogo Italia – Russia delle società civili e dalla comunione via via più stretta tra Chiesa cattolica e russo-ortodossa. L’inaugurazione è stata infatti preceduta da una seduta a porte chiuse sul tema “La cooperazione nell’istruzione – la Chiesa nella società civile”, alla quale hanno partecipato diversi esponenti del mondo dell’università e della Chiesa di entrambi i Paesi: tra questi mons. Lupinacci, presidente ad interim della Commissione per l’ecumenismo e il dialogo della Cei, l’Igumeno Filipp, presidente vicario del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, e mons. Piero Coda, preside dell’Istituto universitario Sophia di Loppiano.

 

L’Accademia si propone, secondo quanto affermato dal prorettore dell’Università moscovita di relazioni internazionali prof. Kusmina, di «creare uno spazio formativo per i giovani fondato sui principi di tolleranza, pluralismo e coesistenza, per arrivare ad un modello diverso di sviluppo socioeconomico». La Russia, in quanto «casa di diverse nazioni, popoli, culture e religioni», si pone infatti come “laboratorio privilegiato” di convivenza per tutta l’Europa. In questo senso è fondamentale il contributo della Chiesa cattolica e ortodossa, soprattutto nell’ambito della dottrina sociale, «per superare la crisi ed armonizzare gli interessi dei popoli, delle culture e delle economie»: il card. Martino infatti ricordato come il compendio della dottrina sociale della Chiesa abbia trovato pronta accoglienza a Mosca quando venne tradotto in russo per volontà di Giovanni Paolo II.

 

L’inaugurazione dell’Accademia è stata anche l’occasione per presentare il libro La Russia e la cristianità europea di Sergej Averintsev, autore ricordato dal metropolita Hilarion, presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, come «un umanista cristiano nel senso più alto del termine». Nel periodo sovietico, in cui la Chiesa in Russia era oggetto di persecuzione, non ha taciuto, e chiama anche noi oggi «a scegliere tra un umanesimo disumano e uno cristiano».

 

A chiudere l’evento sono state le parole della dott. Luisa Todini, copresidente del Forum di dialogo Italia – Russia: «Il nostro scopo è unire i popoli tramite la cultura, l’attività intergovernativa e la religione, a cui è dedicata sempre maggiore attenzione nei contesti internazionali. Vogliamo che questa sia un’Accademia in cui nessuno abbia la pretesa di insegnare, ma solo il piacere di imparare. In un’epoca in cui si parla spesso di scontro di civiltà, noi preferiamo parlare di incontro».

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