Russia ok, sorprese Senegal e Giappone

Un resoconto della giornata del 19 giugno del campionato mondiale di calcio in corso in Russia
Frank Hoermann/AP Images

Alla Zenit Arena di San Pietroburgo è già serata di festa per la Russia padrone di casa, capace di superare per 3-1 l’Egitto di Mohamed Salah. Il secondo round dei match del girone A di qualificazione porta con sé la prima  “certezza”: la nazionale Russa è prima nel girone a punteggio pieno e dunque già virtualmente qualificata agli ottavi di finale. Situazione opposta per i nordafricani che, alla seconda sconfitta in due gare, hanno adesso pochissime possibilità di continuare l’avventura mondiale. La battaglia tra i padroni di casa dei mondiali di calcio 2018 e gli avversari nordafricani parte con ritmi abbastanza frenetici, per poi affievolirsi col passare dei minuti. Resta un sostanziale equilibrio per tutta la prima frazione di gioco, molta corsa a centrocampo e sulle fasce, modeste invece le occasioni da rete, molti errori tecnici da una parte e dall’altra, diversi falli e trame offensive piuttosto velleitarie da entrambi i fronti. Secondo tempo ben più esaltante: dopo appena un minuto, su un innocuo tiro sporco verso il centro dell’area egiziana, Ahmed Fathi trova una deviazione tanto goffa quanto sfortunata che beffa Mohamed El Shenawi e regala il vantaggio ai padroni di casa, che nel giro del primo quarto d’ora si portano addirittura sul 3 a 0; al 58° va in rete per la terza volta al mondiale Denis Cheryshev, abile a trafiggere il portiere egiziano da dentro l’area di rigore dopo aver raccolto lo splendido assist di Mario Fernandes; al 61° cala il tris Artem Dyzuba, bravissimo a rubare palla in area, saltarne un altro con un pregevole tunnel e poi piazzare la palla dove El Shenawi non può arrivare. Tramortiti, i Faraoni tentano di reagire, accorciando al 72° le distanze con Salah, che trasforma il penalty procuratosi e assegnato grazie all’intervento del VAR. La Russia esulta per la (virtuale) qualificazione anticipata agli ottavi, gli egiziani escono dal campo a testa bassa e con un piede e mezzo fuori dai giochi per i mondiali di calcio 2018. Cliccando qui, il “film” completo della partita.

Sì-sì Senegal: la Polonia si arrende

Dopo i ko di Egitto, Marocco, Nigeria e Tunisia, per l’Africa è finalmente momento di far festa. Tocca al Senegal del torinista Niang sovvertire le gerarchie di una partita che, inizialmente, vedeva la Polonia partire con i favori del pronostico: tutto ciò in un gruppo, quello G, che sta completamente stravolgendo le indicazioni della vigilia, grazie anche al successo del Giappone sulla Colombia delle tante stelle in attacco. Il Senegal si presenta con un 4-4-2 in cui spiccano nomi importanti in ogni reparto: il “napoletano” Koulibaly guida la difesa, mentre Sadio Manè gioca come esterno a destra nella linea a quattro di centrocampo disegnata da mister Aliou Cissè. In avanti, Diouf e il torinista Mbaye Niang: resta invece in panchina l’ex laziale Keita Balde. Trazione anteriore per la Polonia, col super bomber del Bayern Monaco Lewandowski supportato da Blaszczykowski, Grosicki e Arek Milik. Il Senegal dà subito l’impressione di avere una marcia in più e al 37′ trova il vantaggio con una conclusione di Gueye che incoccia il corpo di Thiago Cionek, provocando la fortuita deviazione che vale il vantaggio africano. Il raddoppio nella ripresa è conseguenza della maggior lucidità di Manè e compagni e arriva al 60′: Niang rientra in campo dalle cure mediche, Krychowiak probabilmente non se ne accorge e lo lancia con un retropassaggio sciagurato. Il torinista scarta lo juventino Szczesny e deposita il raddoppio a palla sguarnita.

La Polonia si getta in avanti con la forza della disperazione, cercando quanto meno di riaprire la partita: ci riesce Krychowiak all’86′ con un gran colpo di testa a centro area su cui il portiere avversario può nulla. Cliccando qui, la cronaca completa.

Inizio choc per la Colombia: il Giappone s’impone 2-1

Inizio da incubo per la Colombia, che vede dopo due minuti il centravanti nipponico Osako sfuggire alla marcatura di Davinson Sanchez e involarsi a tu per tu verso Ospina, vendesi respingere la conclusione ravvicinata: Kagawa controbatte a colpo sicuro imbattendosi nell’istintiva parata di riflesso in area di Carlos Sanchez, in forza alla Fiorentina nelle ultime due stagioni. L’inevitabile rigore viene trasformato con freddezza dallo stesso trequartista in forza la Borussia Dortmund portando subito in vantaggio la nazionale del Sol levante, forte anche di una superiorità numerica che peserà inevitabilmente come un macigno sin dalle prime battute su tutta la gara, costringendo la Colombia a sbilanciarsi aprendo anche il fianco in difesa. Gara aperta che lascia intravedere per entrambe le compagini spazi da attaccare insidiosamente: al 38’il trequartista Quintero, approdato da ventenne per una stagione al Pescara nella stagione 2012-2013, beffa i nipponici con un astuto calcio di punizione sotto la barriera sul quale Kawashima arriva in ritardo, trovando un pareggio tutto sommato sorprendente. Al rientro dagli spogliatoi un Giappone agguerrito attacca a testa bassa nel tentativo di mettere alle corde la Colombia. A salvare il risultato deve intervenire più volte un reattivo Ospina, che tuttavia nulla può sull’incornata di Yūya Osako, che gira in rete il calcio d’angolo battuto da sinistra dal neoentrato ex milanista Honda, per un’insperata vittoria nipponica. Cliccando qui, il resoconto integrale.

I più letti della settimana

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons