In Ruanda pronto al via il forum del Commonwealth

Del Commonwealth fanno parte 54 Paesi, per oltre 2 miliardi di persone. Assente quest'anno la regina Elisabetta, che sarà sostituita dal principe Carlo.
Paul Kagame - Ruanda (AP Photo/John Muchucha, File)

Una cinquantina di capi di Stato e di governo provenienti da Africa, Europa, Asia, Americhe, Caraibi e Pacifico sono attesi venerdì 24 giugno al forum del Commonwealth a Kigali, capitale del Ruanda, attorno a tre parole chiave: “Connetti, innova e trasforma

Nel frattempo, la first lady del Ruanda, Jeannette Kagame, ha ufficialmente lanciato il Commonwealth Women’s Forum (Forum delle donne del Commonwealth), sulla base dell’osservazione che le disuguaglianze di genere sono aumentate negli ultimi anni.

Il Commonwealth Women’s Forum è organizzato attorno al tema “Securing a Common Future: Transforming Gender Equality” (Garantire un futuro comune: trasformare l’uguaglianza di genere). La segretaria generale del Commonwealth Patricia Scotland ha chiesto una più stretta cooperazione tra il gruppo dei 54 Stati membri per raggiungere l’uguaglianza di genere e l’emancipazione delle donne.

La particolarità di questo Commonwealth Forum 2022 sta nel fatto che il Ruanda non è mai stato una colonia britannica, ma si è unito volontariamente all’organizzazione nel 2009. Ricordiamo che il forum che inizia venerdì è il primo dal 2018 e il primo in Africa dal 2007.

Il vertice, inizialmente previsto per giugno 2020 ma più volte rinviato a causa della pandemia di Covid-19, ha come obiettivo di “rafforzare la cooperazione multilaterale, esplorare nuove opportunità e affrontare sfide comuni per il benessere delle generazioni future“. Un progetto ambizioso per una organizzazione il cui ruolo e rilevanza sono sempre più messi in discussione, in un momento di transizione per la monarchia britannica e di contestazione del passato coloniale.

Un’altra novità significativa: la regina Elisabetta sarà sostituita per la prima volta in un vertice del Commonwealth da suo figlio, il principe Carlo. L’erede al trono, che sta facendo la sua prima visita in Ruanda, incontrerà i sopravvissuti al genocidio del 1994.

Tuttavia, la scelta del Ruanda di ospitare il vertice è controversa. Il Paese, governato da Paul Kagame dalla fine del genocidio del 1994, è sistematicamente accusato dalle Ong internazionali di reprimere la libertà di espressione, di critica e di opposizione politica.  “Il Ruanda non rispetta i valori del Commonwealth, della democrazia, dello Stato di diritto, dei diritti umani, della libertà di espressione”, ha dichiarato Victoire Ingabire, candidata alle ultime elezioni presidenziali e una delle voci più note di opposizione al regime totalitario di Kagame. Secondo diverse organizzazioni della società civile, in Ruanda vengono costantemente commessi abusi:i  casi di sparizioni forzate, detenzioni arbitrarie, torture ed esecuzioni extragiudiziali sono innumerevoli.

Nel Paese, ben lontano dall’immagine che il regime cerca di dare, regna la paura. Le Ong hanno anche suggerito che “il silenzio del Commonwealth sui diritti umani (violati) in Ruanda rischia di minare il mandato dell’organizzazione in questo campo, così come la sua integrità e credibilità”.

Kigali è inoltre accusata dal colosso confinante, la Repubblica Democratica del Congo (Rdc), di sostenere i ribelli dell’organizzazione M23, che di recente ha ripreso le armi nell’est di questo enorme Stato centrafricano, risvegliando forti tensioni tra i due Paesi. Il presidente congolese Félix Tshisekedi ha invitato il primo ministro britannico a fare pressioni su Paul Kagame per convincerlo a fermare la sua “aggressione”.

Al termine di questo vertice di Kigali, è inoltre previsto che il presidente ruandese Kagame assuma la presidenza esecutiva dell’organizzazione del Commonwealth per i prossimi due anni.

Il Commonwealth, di cui la regina Elisabetta II è a capo, è un’associazione di 54 stati, tra i quali ci sono 15 regni, spesso ex territori dell’Impero britannico. Gli abitanti di questi 54 Paesi sono 2,6 miliardi, ovvero circa un terzo dell’umanità.

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