Rosso Danubio

Disastro ambientale in Ungheria. Un fiume di fango invade le abitazioni. I primi soccorsi  e i primi tentativi di neutralizzare l'effetto tossico. Fiato sospeso per il Danubio. Dalla nostra corrispondente.
Ungheria - Devecser

In Ungheria si sta consumando un vero e proprio disastro ambientale dovuto allo straripamento di circa un milione di metri cubi di allumina, fanghi altamente tossici sottoprodotto della lavorazione dell’alluminio. La marea dei “fanghi rossici” fuoriusciti da un bacino di decantazione dei residuati ha invaso la zona occidentale del Paese. Tre province sono in stato d’emergenza, 40 chilometri quadrati di territorio gravemente inquinati. L’allumina proviene dal deposito all’aperto di uno stabilimento privato e il disastro è probabilmente dovuto sia al maltempo che all’errore umano. L’Ungheria ha avuto quest’anno un’insolita stagione piovosa dovuta, secondo alcuni esperti, al cambiamento climatico, col risultato che il suolo è diventato cedevole.

 

Il fiume di fango ha invaso campagne e abitazioni, uccidendo le persone che non sono riuscite a mettersi in salvo. Per ora il conteggio è di 4 morti, 6 dispersi e più di 120 feriti. Almeno 400 abitanti sono stati evacuati dalla zona investita dall’ondata di fango. I danni sono stimati intorno ai 38 miliardi di Euro e saranno necessari mesi, se non addirittura anni, per bonificare l’area. Le abitazioni distrutte non possono essere ricostruite e le famiglie colpite dovranno stabilirsi altrove.

 

Il fiume Marcal, primo corso d’acqua nel quale sono arrivati i fanghi tossici, ha avuto una forte moria dei pesci in quanto le acque hanno toccato acidità (ph) 13. Sembra che gli interventi per neutralizzare l’effetto tossico con gesso e diverse altre sostanze siano stati efficaci, almeno in parte. Il monitoraggio costante dell’acqua del Raab, un importante affluente del Danubio, collegato con il fiume Marcal, continua e per ora non mostra un aumento della tossicità, in quanto il ph sembra sceso più vicino a 8, il suo livello normale. Questo non ha impedito, però, a parte dell’inquinamento di arrivare al Danubio, arrossandolo.

 

La solidarietà nazionale e internazionale (soprattutto Austria, Polonia, Slovenia) si è mossa immediatamente, con velocità ammirevole. Anche il governo ha reagito immediatamente con interventi di diverso tipo. Due gruppi dei Focolari sono andati al posto per portare generi di prima necessità, attivando un conto corrente in modo da venire incontro al desiderio di tanti di contribuire in qualche modo agli aiuti.

 

(foto di Endre Mészáros)

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