A Roma gli Europei di nuoto 2022

Con una nota ufficiale, la Ligue Europeenne de Natation ha comunicato che la 36esima edizione dei campionati europei di nuoto, nuoto di fondo, tuffi, tuffi dalle grandi altezze e nuoto sincronizzato si svolgerà a Roma dall’11 al 21 agosto del 2022. Ecco le prime indiscrezioni  
ANSA/Francesco Ammendola

Si svolgerà nella capitale italiana, dall’11 al 21 agosto 2022, la 36esima edizione dei campionati europei di nuoto, nuoto di fondo, tuffi, tuffi dalle grandi altezze e nuoto sincronizzato, come da comunicato ufficiale diramato dalla Ligue Europeenne de Natation.

Determinante perciò la presentazione ufficiale del dossier svoltasi al bureau di Dublino il 12 ottobre scorso, insieme alla visita effettuata a Roma il 22 novembre, durante la quale la delegazione, composta dal segretario generale, David Sparkes, dal vice presidente, Andrii Vlaskov, e dal direttore esecutivo, Gianni Minervini, ha potuto constatare la solidità della candidatura, di fronte al sostegno assicurato dalla sindaca Virginia Raggi, dai rappresentanti del ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e del presidente e amministratore delegato di Sport e Salute, Rocco Sabelli, con cui è prevista, proprio nei prossimi giorni, una riunione di approfondimento che coinvolgerà il presidente di Federnuoto e LEN, Paolo Barelli.

Privilegi e onori

La candidatura di Roma era sorta nella primavera del 2018 con molteplici obiettivi, tra i quali soprattutto riportare in Italia una manifestazione internazionale delle discipline acquatiche dopo 13 anni, ma anche promuovere ulteriormente le specialità natatorie coinvolgendo i migliori atleti europei, protagonisti ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro e ai recenti Mondiali di Gwangju.

Si tratterà altresì di alimentare quella “cultura dell’acqua” e quella prevenzione di incidenti per sommersione e annegamento dei quali una penisola come quella italiana, bagnata da 8000 chilometri di coste e specchi d’acqua e fluviali, non dovrebbe fare a meno, attraverso la diffusione degli strumenti atti a vivere con responsabilità questi privilegi geografici.

Roma punterà a riutilizzare e valorizzare l’eredità impiantistica lasciata dal mondiale del 2009, che insieme alle circa 1500 società affiliate potranno rappresentare il cardine per l’incremento dell’attività di base e per la formazione di atleti di eccellenza.

Uno spettacolo di numeri, luoghi e coinvolgimento

Racimolando qualche numero, di atleti, a proposito, ne sono previsti circa 1.500 in rappresentanza di 52 nazioni, per 74 finali che porranno 222 medaglie in palio; si stimano poi più di 800 operatori del settore mediatico, oltre 100mila spettatori in tribuna e circa 200 milioni di telespettatori.

Sarà coinvolto tutto il territorio regionale del Lazio: il Parco del Foro Italico ospiterà il district market che si svilupperà tra lo Stadio del Nuoto, ove si svolgeranno le gare di nuoto e tuffi, e il Centrale del tennis, nel quale sarà allestita la piscina removibile del nuoto sincronizzato.

Il Centro Federale-Polo Natatorio di Ostia costituirà la base delle gare di nuoto in acque libere, mentre i tuffi dalle grandi altezze, per la prima volta inseriti nel programma degli europei, dovrebbero tenersi nella zona di Castel Sant’Angelo, al vaglio delle autorità competenti insieme ad altri punti nevralgici, storici e spettacolari della città. Coinvolti quindi diversi impianti per la fase di preparazione: tra questi il centro federale di Pietralata, già sede di attività federali e di collegiali delle nazionali di nuoto sincronizzato, il Polo Natatorio di Valco San Paolo, in via di ripristino, e gli impianti dedicati ai tuffi all’Acquacetosa.

Di fatto, non sarà costruito nessun impianto nuovo, puntando su valorizzazione e riqualificazione delle tante strutture nella regione. Saranno organizzati peraltro eventi di carattere sportivo, didattico e sociale, che coinvolgeranno i cittadini e gli studenti delle scuole primarie e secondarie, ma anche l’associazionismo, il volontariato e le società sportive, al fine di creare una trama di correlazioni col tessuto regionale.

La manifestazione potrebbe essere integrata negli European Championships, coordinati dalla European Broadcasting Union, peraltro partner della LEN, come avvenuto nel 2018, quando l’evento multidisciplinare si svolse a Berlino e Glasgow, dove si tennero le gare di nuoto, tuffi, nuoto sincronizzato e nuoto di fondo (Loch Lomond).

La sfida della corresponsabilità

I campionati europei, dunque, torneranno nel nostro paese Italia dopo l’edizione del 1983, che seguì Bologna 1927 e Torino 1954: si tratterà della quinta volta di uno storico evento delle discipline acquatiche a Roma dopo le Olimpiadi del 1960 e i campionati mondiali del 1994 e 2009.

L’obiettivo ambizioso, è quello di organizzare un evento che resti nella memoria degli appassionati, arricchisca la città di Roma e il territorio regionale dal punto di vista sportivo e culturale, economico ed infrastrutturale: è il momento, per tutti gli addetti ai lavori, di misurarsi pertanto con ragioni imprescindibili di trasparenza e regolarità, negli appalti come nella gestione delle società  interessate, delle responsabilità come degli obblighi istituzionali.

Una sfida nella sfida, che nessuna tecnologia o introito potrà assicurare, se non vi sarà un robusto substrato morale degno di chi, Roma, secoli e secoli fa, non la costruì in un giorno, lasciando un’eredità millenaria ai suoi figli.

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