Il riscatto di Victor Osimhen

Il giocatore nigeriano è l’acquisto più costoso nella storia del Napoli. Il suo recente passato, però, è segnato da perdite dolorose ed enormi privazioni: è così che il calcio, ancora una volta, diventa strumento e simbolo di rinascita
Victor Osimhen (da pagina Facebook Napoli calcio)

Strapotere fisico, velocità, grande senso della posizione e ottime capacità di elevazione: se a tutto questo si aggiunge anche la propensione a fare assist sontuosi per i compagni di reparto il quadro è completo. Victor Osimhen è, senza ombra di dubbio, uno dei prospetti più interessanti del calcio africano: atleta che condensa in sé tutte le qualità che un attaccante moderno dovrebbe avere. La strada per arrivare ai migliori è ancora lunga: nulla, però, sembra poter far paura a un ragazzo che ha dovuto sgomitare sin dai primi anni di vita, lottando per la mera sopravvivenza. Il racconto della sua infanzia commuove e fa luce su una realtà che, purtroppo, non riserva lo stesso lieto fine a tanti ragazzi come lui.

Sono nato e cresciuto a Lagos (la capitale della Nigeria, ndr) in un posto chiamato Olusosun: era un ambiente molto umile, ed è stato difficile per me. Mia madre è mancata quando ero piccolo – ha ricordato il giocatore azzurro in una recente intervista a Sky Sport – quindi tre mesi dopo mio padre ha perso il lavoro. È stato un periodo molto complicato per me e i miei fratelli: per poter sopravvivere dovevo vendere acqua nelle strade trafficate di Lagos”. Le parole che descrivono gli anni trascorsi in Nigeria rimbombano, come macigni: “Quelli sono luoghi in cui non c’è speranza, dove nessuno ti dice di credere in te. Faccio tutto questo perché sono convinto che il calcio sia l’unica speranza per me e per la mia famiglia: un mezzo che consente di vivere una vita dignitosa”.

Osimhen si riscalda prima di Napoli-Genoa (da pagina Facebook Napoli calcio)
Osimhen si riscalda prima di Napoli-Genoa (da pagina Facebook Napoli calcio)

Il senso di riscatto è evidente dalle parole del calciatore del Napoli. “Se aveste chiesto alle persone di quei posti, avrebbero detto che nulla di buono sarebbe uscito dalla mia famiglia. Ora però sono felice – ha ribadito con orgoglio Osimhen – perché ho imparato a non abbattermi e a credere in me stesso. Vedere mio padre faticare nella vita mi ha insegnato molto: ho sempre faticato per far sopravvivere me e la mia famiglia. Ogni giorno era una lotta: sono andato via di casa molto giovane, vivevo in mezzo al traffico di Lagos cercando di fare lavoretti: tagliavo l’erba, facevo commissioni e prendevo l’acqua per i vicini. La mia è stata un’infanzia dura, non c’è niente che mi sia piaciuto”.

Il passaggio dall’incubo al sogno si materializza con l’arrivo in Europa, datato gennaio 2017. A notarlo, quando militava nelle fila della Strikers Academy di Lagos, sono i tedeschi del Wolfsburg che lo tesserano al compimento dei 18 anni. L’impatto col calcio tedesco, complice anche un lungo infortunio, è un po’ complicato: sono 16 le presenze complessive, con zero reti realizzate. Nell’estate del 2018 si allena coi belgi del Bruges che, però, non credono molto in lui: la tappa successiva, in prestito, si chiama Charleroi. È nel campionato belga che Victor inizia a far vedere di che pasta è fatto, siglando ben 20 gol in 36 partite. Prestazioni in crescendo che portano il Lille, club sempre attento ai giovani di talento, a investire su di lui 12 milioni di euro.

La stagione nel nord della Francia, seppur incompleta a causa della sospensione del campionato per Covid-19, è deflagrante: arrivano 18 gol in 38 gare e, soprattutto, le prime marcature in nazionale e Champions League. In un palcoscenico importante come quello della Ligue 1, poi, è inevitabile che un repertorio completo come il suo porti all’interesse dei grandi club. Nell’estate appena conclusa il colpaccio lo fa il Napoli, chiudendo un’operazione da 70 milioni complessivi: 50 per il calciatore, più lo scambio di 4 giocatori valutati complessivamente 20 milioni. Si tratta dell’acquisto più caro nella storia del club partenopeo: un colpo che entusiasma il pubblico napoletano, da sempre caldo e accogliente nei confronti dei nuovi arrivi.

“Se qualcuno tre anni fa mi avesse detto che avrei giocato in una delle squadre più importanti al mondo non ci avrei creduto. Adesso – afferma Osimhen – credo che nulla sia impossibile. Ancor prima di firmare con il Napoli era come se facessi già parte della squadra: erano in tanti a scrivermi e parlarmi della città. La passione per il calcio qui è fantastica. Spero di renderli orgogliosi adesso, dando tutto quello che ho per avere il loro sostegno”. Victor Osimhen, giovane uomo cresciuto troppo presto, sembra già pronto alla nuova sfida: quella di imparare a sgomitare in un campionato duro come la nostra Serie A, facendo innamorare una delle piazze più calde d’Italia.

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