Riscaldare la città con i pistacchi

La Turchia progetta di costruire una nuova città ecologica di 200 mila abitanti. Situata vicino a Gaziantep, nell'Anatolia meridionale, lungo il confine con la Siria, sarà scaldata dai gusci di pistacchio
Gaziantep

La Turchia ha deciso di investire nell’energia green e sembrerebbe che abbia deciso di fare le cose in fretta! Al confine tra la Turchia e la Siria, in un’area di 3.200 ettari racchiusa tra le città di Gaziantep e Kilis, potrebbe sorgere in poco più di cinque anni (un record), la prima green city alimentata dalle bucce dei pistacchi.

Il paese della Mezzaluna è uno dei principali produttori mondiali di pistacchio, in particolare proprio nella regione di Gaziantep. Le esportazioni hanno superato le 6.800 tonnellate lo scorso anno. Oltre ad arricchire lokum e altri dolci tradizionali, il pistacchio quindi potrebbe diventare a breve anche una risorsa energetica per il Paese. Terza produttrice al mondo di pistacchi oggi buona parte dell’economia regionale di Gaziantep si basa su questa fonte di guadagno. 

Per non sprecare nulla del prezioso frutto, la società d’ingegneria francese Burgeap ha pensato di riciclare le bucce scartate dei pistacchi per produrre energia pulita in loco ed alimentare così buona parte della città. L’ingegnosa idea del team francese sfrutterebbe il potere calorico delle bucce di pistacchio, pari a 19,26 MJ per kg, per generare energia utile a riscaldare in inverno e raffrescare d’estate decine di ettari di edifici pubblici.

Entro il mese di maggio il comune di Gaziantep riceverà lo studio di fattibilità del progetto, per passare quindi alla fase operativa che potrebbe addirittura concludersi in soli 5 anni. Poi, oltre ad essere alimentata grazie alla biomassa prodotta dai pistacchi, l’amministrazione comunale doterà tutti gli edifici di pannelli fotovoltaici, di sistemi per il corretto smaltimento dei rifiuti, di un bacino di raccolta e recupero delle acque piovane, di un impianto per il trattamento delle acque grigie, per trasformarsi in una vetrina dedicata alla progettazione urbana sostenibile.

La sperimentazione green di Gaziantep in realtà è già iniziata con la costruzione di una serie di bioarchitetture ad alta efficienza che sono state in grado di aggiudicarsi numerosi riconoscimenti a livello internazionale. Primo fra tutti, il green building che lo scorso anno è stato premiato con la certificazione del Passive House Institute, l’unico istituito in grado di rilasciare una certificazione ecologica riconosciuta a livello globale. I 320 mq dell’innovativa bioarchitettura hanno raggiunto un livello di efficienza estremamente elevato, combinando le numerose soluzioni progettuali passive con la scelta di impianti e sistemi "attivi" per la produzione di energia rinnovabile.

Trasformare il sistema di sviluppo urbano di Gaziantep in un modello di pianificazione proprio delle città turche, potrebbe rappresentate una vera e propria svolta per il Paese, che ad oggi importa circa il 75 per cento del fabbisogno energetico. Optare per le green city permetterebbe di ridurre i costi energetici domestici del 50-70 per cento arrivando ad un risparmio economico molto vicino ai 6 miliardi di dollari, una cifra che ampiamente giustifica l’incremento iniziale dei costi di realizzazione delle bioarchitetture rispetto alle costruzioni tradizionali.

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