I rifiuti nelle spiaggie italiane

Dal dossier “Beach Litter 2019” di Legambiente, su 93 spiagge monitorate quasi 1000 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia.

L’inquinamento da rifiuti in mare ha assunto proporzioni allarmanti a livello globale. Un problema che riguarda da vicino anche il nostro Mar Mediterraneo che, seppur piccolo – costituisce meno dell’1% della superficie di mari e oceani del Pianeta – è la sesta area di accumulo dei rifiuti al mondo. E molti di questi rifiuti vengono trasportati dal moto ondoso sulle nostre spiagge.

L’associazione Legambiente insieme a cittadini e scuole, hanno stilato un report sull’inquinamento da questi rifiuti.

Il dossier 2019, dal nome “Beach Litter” ha analizzato 93 spiagge del Belpaese, monitorando tipologia e quantità dei rifiuti spiaggiati per meglio comprendere il fenomeno italiano e accendere i riflettori su questo problema.

Dai dati si conferma la notevole incidenza della plastica, il materiale che da solo rappresenta l’81% di tutti i rifiuti trovati sulle 93 spiagge. Parliamo in totale di 968 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia, cioè quasi 10 rifiuti ogni metro di sabbia.

2019-spiagge-monitorate-da-legambiente-2Gli oggetti più diffusi sono pezzi di plastica e polistirolo, ma anche tappi e coperchi di bevande, mozziconi di sigarette, cotton fioc e materiale da costruzione. Non mancano poi le bottiglie di plastica (45 ogni 100 metri) e le stoviglie di plastica come piatti, bicchieri, posate e cannucce (34 ogni 100 metri). Le stoviglie usa e getta di plastica sono uno dei principali nemici del nostro mare.

Una buona notizia arriva dall’Europa perché è stato confermato lo stop definitivo alle plastiche monouso entro due anni. Il via libera formale della direttiva è arrivato dal Consiglio Ue che vieta dal 2021 in tutta Europa oggetti come piatti, posate e cannucce.

L’Italia, nonostante l’alta incidenza di rifiuti sulle spiagge e nei mari, ha già recepito varie direttive Ue per contrastare il fenomeno di rifiuti sulle coste.

Ricordiamo la legge (primo Paese in Europa) per mettere al bando gli shopper in plastica, registrando una diminuzione del 55% di buste di plastica dal 2013 a oggi.

2019-spiagge-monitorate-da-legambienteL’Italia poi ha anticipato la Direttiva europea con il bando dei cotton fioc di plastica (illegali dal primo gennaio 2019) e il bando delle microplastiche nei prodotti cosmetici da risciacquo che sarà attivo dal primo gennaio 2020. Inoltre vari comuni italiani, istituzioni pubbliche e private hanno anticipato la direttiva Ue della plastica usa e getta, diventando plastic free.

Tutto questo purtroppo ancora non basta: siamo il primo Paese in Europa e il terzo al mondo per consumo di acqua imbottigliata, nonostante la qualità e la sicurezza dell’acqua del sindaco. Senza un cambio di passo culturale e delle abitudini di consumo, otterremo solo un piccolo risultato e sicuramente non saremo in grado di uscire dall’emergenza dei rifiuti in mare.

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