Quirra, alla ricerca della verità

Disposta la riesumazione delle salme di una ventina di pastori, colpiti da tumore dopo aver fatto pascolare le greggi nell'area del poligono.
Quirra

Sarà l’Istituto Superiore di Sanità a sostenere il lavoro che l’Assessorato Regionale alla Sanità, le Aal e le province di Cagliari e Ogliastra dovranno portare avanti nella ricerca della verità sulla cosiddetta “sindrome di Quirra”.

 

È il risultato più immediato della visita di due giorni nell’Isola della Commissione parlamentare sull’uranio impoverito, che ha prima visitato il poligono, e poi sentito in audizione a Cagliari l’assessore alla Sanità, i rappresentanti delle province coinvolte, il comandante del poligono, quello del distaccamento di San Lorenzo, il Comitato di indirizzo, i sindaci del territorio, i rappresentanti delle associazioni e delle Asl. C’erano inoltre il Prefetto di Cagliari ed il procuratore di Lanusei, Domenico Fiordalisi. Quest’ultimo nelle scorse ore ha disposto la riesumazione del corpo di una ventina di pastori morti fra il 1980 ed il 2010 a causa di tumori emolinfatici, dopo aver condotto al pascolo le loro greggi sui terreni intorno all’area militare.

 

La decisione del procuratore Fiordalisi è arrivata dopo l’analisi delle relazioni tecniche dei veterinari delle Asl, che hanno esaminato gli allevamenti di bestiame nell’area attorno al poligono di Quirra, accertando che il 65 per cento degli allevatori si è ammalato di leucemia e molti agnelli sono nati deformi. La necessità di esaminare le salme è scaturita dopo la scoperta di materiali radioattivi in alcuni magazzini del poligono, analizzati dal fisico nucleare professor Paolo Randaccio, dell’Università di Cagliari, e dalle relazioni della dottoressa Maria Antonietta Gatti, responsabile del laboratorio dei biomateriali del dipartimento di neuroscienze dell’università di Modena e Reggio Emilia.

 

I resti verranno riesumati probabilmente a partire dalla prossima settimana e saranno analizzati dal direttore del dipartimento di chimica e fisica dell’università di Brescia e membro del Cern di Ginevra, Evandro Lodi Rizzini, affiancato da un medico legale. Il fascicolo processuale contro ignoti aperto dalla procura di Lanusei continua a crescere, con due nuovi capi di imputazione: omicidio plurimo colposo con dolo e disastro ambientale.

 

Sul fronte regionale invece l’assessore della Sanità, Antonello Liori, durante l’incontro con la Commissione parlamentare ha confermato la richiesta fatta al ministro La Russa che sia lo Stato a farsi carico delle spese dello studio. «È un problema di salute pubblica – ha aggiunto – che rischia di danneggiare pesantemente l’economia del territorio, perciò è urgente e necessario accertare la verità. È opportuno affidarsi ad uno studio serio, scrupoloso, documentato, ma soprattutto imparziale, che possa conquistare la fiducia e la credibilità da parte dei cittadini. Perciò, la Regione si candida alla sua gestione, ovviamente in stretta collaborazione con istituti specializzati ed autorevoli, in primis l’Istituto Superiore di Sanità, da affiancare alle aziende sanitarie regionali».

 

Tutto questo mentre tra poche settimane gli operatori turistici del Sarrabus e dell’Ogliastra inizieranno a capire se e come la vicenda del poligono influenzerà la stagione 2011. I timori sono più che fondati per le disdette finora giunte e per le mancate prenotazioni, e non solo per i rincari (oltre il 50 per cento) nelle tariffe del trasporto marittimo da e per la Sardegna.

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