Pomigliano, in ricordo di don Diana

Manifestazione il 18 marzo

«Per amore del mio popolo non tacerò». Era il Natale 1991 quando don Peppino Diana, parroco di Casal di Principe, nel casertano, pubblicava insieme agli altri sacerdoti della forania casalese un manifesto contro la camorra, che incitava la Chiesa e i cittadini a ribellarsi alla violenza dei camorristi e a denunciare i loro traffici criminali. Tre anni dopo, il 19 marzo 1994, nel giorno del suo onomastico, due killer lo uccisero mentre si preparava per celebrare la messa. Il suo testamento spirituale, però, non è morto e in tanti portano ancora oggi avanti il messaggio di pace e di riscatto di questo sacerdote, medaglia d’oro al valor civile. In ricordo di don Peppino Diana, scuole e associazioni si sono mobilitate anche nel comune di Pomigliano d’Arco. “Per amore del mio popolo non tacerò” è il titolo della manifestazione organizzata per il 18 marzo dalla Cooperativa Irene 95, dalla parrocchia di San Felice in Pincis, dall’associazione antiracket ed antiusura Pomigliano per la Legalità “Domenico Noviello”, dalla Federazione antiracket italiana e da Libera contro le mafie, che coinvolge scuole, associazioni e diocesi del napoletano. Alle 9 è previsto il raduno dei partecipanti in via Pratola Ponte. Da lì il corteo antiracket sfilerà per le strade di Pomigliano fino al cinema teatro Gloria, dove verrà inaugurata la “Mostra della legalità”. Dalle 10.30, tra testimonianze ed interventi, verranno ricordati il messaggio e la figura del sacerdote anticamorra. Alle 18 una delegazione parteciperà alla messa in memoria di don Peppino Diana
che si svolgerà nella chiesa di San Nicola di Bari a Casal di Principe.
 

SF_Città Nuova_Italia_2010/03/10

I più letti della settimana

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons