Papa Francesco ai giovani: «Lo dico sul serio, conto su di voi»

Ad Assisi i giovani imprenditori, economisti e changemaker hanno firmato un patto con il Papa per trasformare l’economia attuale «in un’economia della vita»
I giovani di The Economy of Francesco salutano il papa dopo la firma del patto per una nuova economia. Foto: Candela Copparoni

Dopo tre anni di attesa i membri di The Economy of Francesco (EoF) si sono radunati ad Assisi per condividere idee e progetti per una nuova economia, basata sulla pace, l’inclusione, la cura delle persone e del creato. Il pontefice li aveva chiamati attraverso una lettera scritta a maggio del 2019 e, dopo le complicazioni della pandemia, l’incontro si è avverato sabato 24 settembre 2022.

Il papa è arrivato al Teatro Lyrick alle 9.30 del mattino ed è stato accolto da cinque giovani provenienti dai diversi continenti, dall’arcivescovo di Assisi, monsignor Domenico Sorrentino, e da un gruppo di bambini che con gioia sventolavano bandiere internazionali e urlavano all’unisono “viva il papa”.

All’interno del teatro, i giovani hanno condiviso con il pontefice non solo il lavoro svolto durante i tre giorni di EoF ad Assisi, ma anche alcune iniziative concrete che hanno sviluppato nelle loro località al fine di promuovere un’economia inclusiva che non veda le persone come uno scarto, bensì come una risorsa da custodire e accompagnare.

I giovani di EoF in attesa dell’arrivo di papa Francesco al Pala eventi. Foto: Candela Copparoni

Particolarmente emozionante è stata la testimonianza di Andrea, un giovane detenuto da più di nove anni che sconta la sua condanna nel carcere di Bollate a Milano, una struttura che ha definito «di eccellenza, nella quale è possibile affrontare un percorso riabilitativo concreto e pieno di opportunità». «Purtroppo ho tolto la vita ad un uomo durante un brutto e insensato litigio, e per sempre mi porterò questo peso nel cuore. Prego per la sua anima. […] Fortunatamente non sono stato solo, e grazie al supporto di operatori, volontari, amici, ho trovato il coraggio di credere ad un nuovo futuro –ha spiegato Andrea. Sono un giovane ferito, ma sono anch’io un giovane di Francesco».

Con il desiderio e la volontà di combattere la miseria, la cultura dello scarto e l’indifferenza, e di trasformare «l’economia che uccide in un’economia della vita», i giovani imprenditori, economisti e changemaker di EoF hanno firmato con papa Francesco il patto attraverso il quale affermano «ci impegniamo ora, singolarmente e tutti insieme, a spendere la nostra vita affinché l’economia di oggi e di domani diventi una Economia del Vangelo. […] Noi in questa economia crediamo. Non è un’utopia, perché la stiamo già costruendo. E alcuni di noi, in mattine particolarmente luminose, hanno già intravisto l’inizio della terra promessa».

Durante il suo discorso il papa ha ringraziato i partecipanti per il loro impegno nel dare un’anima all’economia, e ha sottolineato: «Voi non siete soltanto il “non ancora”, siete anche il “già”, siete il presente. […] La terra brucia oggi, ed è oggi che dobbiamo cambiare». Inoltre, ha evidenziato con preoccupazione che «occorre un cambiamento rapido e deciso», esprimendo la sua fiducia nella gioventù: «Questo lo dico sul serio: conto su di voi!». 

Il cardinal Michael Czerny, l’arcivescovo di Assisi monsignor Domenico Sorrentino, suor Alessandra Smerilli e i giovani di EoF in attesa dell’arrivo di papa Francesco. Sabato 24 settembre 2022. Foto: Candela Copparoni

Il pontefice ha dimostrato di credere nei giovani, e nel fatto che quando essi si incontrano in centinaia ad avere la stessa chiamata «diventano possibili cose grandi, persino sperare di cambiare un sistema enorme, un sistema complesso come l’economia mondiale». E lui li ha chiamati «a diventare artigiani e costruttori della casa comune, una casa comune che “sta andando in rovina”». Così, ha fatto con loro una riflessione: «Stiamo facendo abbastanza per cambiare questa economia, oppure ci accontentiamo di verniciare una parete cambiando colore, senza cambiare la struttura della casa? Non si tratta di dare pennellate di vernice, no: bisogna cambiare la struttura».

I giovani a loro volta hanno ringraziato il Santo Padre della fiducia e di «averci ricordato che non siamo il futuro, siamo il presente». E alludendo a una frase di Martin Luther King si sono rivolti al papa per dirgli: «In questo tempo così difficile anche tu hai piantato un albero, e questo albero siamo noi».

Prima di concludere, il vescovo di Roma ha voluto lasciare ai partecipanti di EoF tre indicazioni per continuare a percorrere questo cammino di vita: guardare il mondo con gli occhi dei poveri, creare buon lavoro e lavoro per tutti, e incarnare gli ideali e le idee traducendoli in opere concrete. «Cari giovani, la realtà è sempre superiore all’idea», ha pronunciato con fermezza Francesco, indicando loro i tre linguaggi necessari per costruire: la testa, il cuore e le mani. Così, ha affermato: «Il mondo dell’economia lo cambierete se insieme al cuore e alla testa userete anche le mani», invitandoli ad un impegno concreto e quotidiano al quale loro, attraverso il patto, hanno aderito volentieri.

I giovani di EoF dopo la firma del patto ad Assisi. Foto: Candela Copparoni

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