Palermo accoglie 183 somali

I migranti sono approdati nei giorni scorsi a Lampedusa e poi accolti in un centro di Piana degli Albanesi, vicino Palermo. Provenienti dalla Somalia, si aggiungono ai 1.800 profughi che in questi mesi sono sbarcati in tutta la Sicilia
Lampedusa

Giovedì scorso 183 somali sono stati tratti in salvo a sud di Lampedusa dagli uomini dellla capitaneria di porto, che hanno poi deciso, sembra per alleggerire il centro di accoglienza locale ormai al collasso, di trasferirli a Palermo.

E cosi, per la prima volta, la città di Palermsi è trovata ad accogliere un gruppo cosi numeroso di immigrati, fra i quali quattro donne ed un minore che erano imbarcati sulla nave King Julius battente bandiera delle Isole Marshall.

I migranti, sono stati assistiti già sulla nave per accertarne le buone condizioni di salute. Quindi i profughi sono stati trasferiti nella struttura d'accoglienza di Piana degli Albanesi, cittadina vicina Palermo. Ad attendere i 183 immigrati somali, nella banchina del porto di Palermo, il prefetto Francesca Cannizzo, l'arcivescovo Paolo Romeo e il sindaco Leoluca Orlando.

«C'è un impegno corale da parte di tutte le istituzioni oltre che dal mondo del volontariato per assicurare condizioni di massima sicurezza anche dal punto di vista sanitario per i 183 migranti soccorsi dal mercantile – ha detto il prefetto di Palermo -. I migranti, visitati a bordo dai medici della sanità marittima, poi a terra saranno ulteriormente visitati e verranno avviati i primi controlli di polizia. Saranno trasferiti a Piana degli Albanesi e ringrazio il sindaco di Piana che è stato subito collaborativo».

Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha ribadito che il capoluogo siciliano è la città della cultura dell'accoglienza. «C'è stata – ha detto – una collaborazione istituzionale esemplare. A questa cultura deve accompagnarsi una denuncia forte nei confronti degli egoismi dell'Europa e delle sue contabilità, che non fanno onore al dramma umano di queste persone». Per l'arcivescovo di Palermo Paolo Romeo «questa è una testimonianza nella tradizione di Palermo, una città che accoglie coralmente. Don Pino Puglisi invitava ad accogliere senza che nessuno si tirasse indietro. L'essere qui presenti con i rappresentanti dello Stato è importante perché dimostra che sono al servizio di questi fratelli – ha aggiunto l'arcivescovo -. Queste persone che arrivano si vedono accolte anche da tanti volontari che in silenzio spendono la loro vita al servizio dei fratelli».

Il tema dell’accoglienza è forte e non va derubricato in azione di buoni sentimenti. I 183 migranti approdati a Palermo, infatti, si aggiungono ai 1.800 che in questi mesi sono giunti in tutta la Sicilia.

(Nella foto, un barcone con decine di immigrati a bordo si avvicina alle coste di Lampedusa)

Il tema forte è che non si tratta dell’accoglienza di un giorno e a questo proposito Palermo ha sempre avuto una vocazione particolare «nell’essere braccia aperte sul Mediterraneo» come ha ricordato il cardinale Romeo.

Ma un’altro tema forte, che la solidarietà di oggi come quella di altre mille giornate di altre mille città non deve farci dimenticare, è che strutture come i centri di identificazioni (Cie e Cara) devono essere riviste con urgenza. Il volto della immigrazione e dei profughi sta cambiando velocemente, e non è possibile che non riusciamo a cambiae le regole.

Sul mio blog http://luomodonorenonpagailpizzo.wordpress.com/2013/09/14/nessun-assistenzialismo-ma-cultura-del-dare/, recentemente sostenevo chela comunità di una città  deve, perché lo sceglie , farsi carico di questi rifugiati, naturalmente aiutati e sostenuti dal Comune, ma dove si sperimenta da subito la integrazione possibile, vera e senza assistenzialismo.

La presenza quest’oggi nella banchina del porto del Prefetto, del Sindaco e del Cardinale in rappresentanza della città di Palermo, mi fa ben sperare che una inversione di tendenza inizia ad esserci. La Cultura del dare prende il posto dell’assistenzialismo.

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