Nuove prospettive nel settore industriale

Alcune scelte in controtendenza in un sistema in forte crisi, caratterizzato dalla dismissione delle attività: la ripresa della produzione di Euralluminia, l'apertura di nuovi reparti nella Portovesme srl e il polo della chimica verde a Porto Torres. Resta drammatica la situazione per gli operai dell'Alcoa e per quelli dell'indotto
Porto Torres

Dopo l’Eurallumina che riprenderà l’attività a pieno regime entro due anni, la Portovesme srl, del gruppo svizzero Glencore, ha inaugurato nei giorni scorsi due nuovi reparti di produzione della filiera piombo-zinco. Una scelta, quella del gruppo svizzero, in controtendenza rispetto a ciò che accade nell’isola, dove le dismissioni continuano a caratterizzare il sistema industriale.

Le due nuove linee di produzione, frutto di un investimento di 150 milioni di euro, consentiranno di produrre di più: si passerà dalle attuali 80 mila alle 160-180 mila tonnellate annue. Questo permetterà la ripresa dei livelli occupazionali in una zona a forte disagio socio-economico.

Per l’inaugurazione delle due nuove linee di produzione è stato invitato anche il segretario di Stato Tarcisio Bertone, che ha presieduto una concelebrazione con alcuni vescovi dell’isola. Qualche giorno prima, la Conferenza episcopale sarda aveva reso noto un messaggio sui temi del lavoro: «Desideriamo gridare ancora ad alta voce, auspicando che venga accesa qualche luce di speranza – si leggeva nel messaggio –. Per questo motivo consegniamo un messaggio che intende essere una parola di incoraggiamento, di speranza e di invito alla solidarietà nella prossimità delle feste natalizie e dell’inizio del nuovo anno. La disperazione ha sprigionato la fantasia anche nella scelta delle modalità di manifestare la protesta e il disagio: sopra i tralicci, sopra le torri, nei pozzi del carbone… La Cei ha evidenziato le gravissime conseguenze della mancanza del lavoro: fragilità sociale, futuro spezzato, sperpero antropologico. Vogliamo ricordare anche la Carta di Zuri, interessante proposta per una nuova rinascita della Sardegna, con la collaborazione degli amministratori, dei cittadini, degli emigrati, dei sindacati, delle comunità. I cristiani devono combattere insieme a tutti gli uomini di buona volontà perché si affermi l’equità nella solidarietà. La comunità politica deve essere più attenta al mondo dei poveri e costruire per tutti il “bene comune”. Papa Benedetto XVI, nella sua visita in Sardegna, ci ha affidato il compito di far nascere una nuova generazione di laici cristiani impegnati, capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni di sviluppo sostenibile». Così i vescovi sardi hanno fatto sentire la loro voce.

Sullo sfondo però resta una serie di situazioni ancora da definire, considerato che sono in corso indagini sui rischi ambientali nel Sulcis, che al momento coinvolgono anche i management di alcune aziende della zona. Tuttavia il Sulcis vede in queste due azioni una piccola speranza, mentre dal primo gennaio per oltre 460 operai dell’Alcoa scatterà la cassa integrazione straordinaria per due anni. La preoccupazione è tanta. Anche per i lavoratori del cosiddetto indotto: i titolari di contratti di appalto non avranno a disposizione alcun ammortizzatore sociale. Intanto vanno avanti sottotraccia le trattative con il gruppo Klesh che vorrebbe acquisire lo stabilimento del Sulcis.

Dall’altra parte della Sardegna, invece, a Porto Torres, nei giorni scorsi il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera ha fatto tappa ai cantieri di Matrìca, dove è in costruzione un nuovo polo industriale basato sulla cosiddetta chimica verde. Passera si è detto soddisfatto per i risultati raggiunti finora e ha parlato di questa zona del Nord Sardegna come di un'area che «rispetto alle altre ha un vantaggio, perché oltre al disagio esiste la speranza concreta di aver avviato la soluzione e promosso un filone che può portare altre risposte». Presenti a Porto Torres anche l'amministratore delegato dell'Eni Paolo Scaroni e i rappresentanti delle istituzioni. Al momento sono 200 le persone impiegate nel cantiere, destinate a diventare 300 all'inizio dell'anno. L'avvio degli impianti è previsto entro la fine del 2013.

I sindacati hanno però chiesto al governo di accelerare il passo per risolvere tutte le vertenze in corso. È stato sollecitato al ministro la chiusura definitiva del “pacchetto Fiumesanto”, quindi la costruzione della centrale elettrica con la realizzazione del quinto gruppo a carbone da parte di E.on. È stato anche chiesto l'impegno forte del governo per la metanizzazione della Sardegna con la realizzazione del progetto Galsi, che prevede il passaggio di un gasdotto dall’Algeria alla Toscana, attraversando la Sardegna, unica regione italiana a non essere metanizzata.

Infine il 15 gennaio sarà predisposto il bando di idee per l'attuazione del piano Sulcis. Lo ha stabilito il vertice che si è svolto a Roma alla presenza del ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca, il sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti e i vertici politici e sindacali isolani. Sono 326 i milioni di euro a disposizione per la realizzazione di infrastrutture e bonifiche ambientali.

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