Non siamo un Paese di delinquenti

Calano le denunce di reati. Ma i sentimenti d’insicurezza crescono. Perché?
Delinquenza © Michele Zanzucchi 2007

I dati Istat sono inequivocabili: dal 2012 al 2015 sono calati a livello nazionale un po’ tutte le denunce per reati: furti, violenze sessuali, ricettazione, rapina, sequesti di persona e omicidi volontari consumati. Da città a città vi sono delle variazioni, ma la tendenza appare inequivocabile.

Da dove viene, allora, il diffuso sentimento di insicurezza che ci fa dire senza dati d’appoggio che la sicurezza nelle nostre città è gravemente peggiorata negli ultimi tempi? Non c’è altra spiegazione: la paura: quella del terrorismo e delle guerre, quella della disoccupazione e della precarietà, quella del crollo delle certezze antropologiche e della tradizione, quella della difficoltà di avere affetti certi, quella del vedere nelle nostre strade gente con la pelle di colore diverso dal nostro, quella generata da troppi media alla ricerca di scoop e titoli ad effetto…

Antidoti? Innanzitutto leggere i dati dell’Istat con attenzione e senza prevenzioni ideologiche. Un po’ di razionalità, please! E poi la ricostruzione di un tessuto sociale e familiare più coeso: guardiamo in faccia i nostri vicini, non evitiamo ogni contatto con l’esterno richiudendoci entro la cerchia rassicurante dei nostri muri. Senza dimenticare che è meglio non credere troppo ai nostri media, tantomeno ai social network…

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