Neymar dissolve l’incubo: Brasile-Croazia 3-1

E Mondiale fu! Primi svarioni, qualche sorpresa, poco champagne, ma il battesimo di Brasile 2014 sorride ai padroni di casa, grazie ad un colpo da biliardo del suo uomo simbolo, il figlio del vento verdeoro Neymar, e ad un rigore pressoché regalato dal direttore di gara. Dal sito Mondiali-di-calcio-2014
Brasile vince sulla Croazia ai Mondiali di calcio 2014

il battesimo di Brasile 2014 sorride ai padroni di casa, grazie ad un colpo da biliardo del suo uomo simbolo, il figlio del vento verdeoro Neymar, e ad un rigore pressoché regalato dal direttore di gara. La gara era iniziata vedendo materializzarsi però i peggiori incubi del popolo brasiliano, e in particolare del terzino sinistro Marcelo, che deviava sciaguratamente nella propria porta dopo dieci minuti un fendente rasoterra di Olic proveniente dal fianco destro della difesa di casa.

E pensare che il Brasile era stato schierato da Scolari con il consueto 4-2-3-1 atteso alla vigilia: davanti all’ex “acchiappa sogni” interista, il portiere Julio Cesar, componevano la retroguardia stelle come Dani Alves, David Luiz, Thiago Silva e Marcelo, protette dalla cerniera mediana composta dall’accoppiata Paulinho-Luis Gustavo; sulla trequarti, Hulk, Oscar e Neymar venivano schierati a sostegno del centravanti Fred. Nella Croazia schierata secondo copione, grandi assenti il centravanti Mandzukic ed il terzino sinistro Prainic, ma a fare la differenza soprattutto nella prima parte di gara si confermava la regia di qualità assicurata dal triangolo Modric, Rakiti, Kovacic, con l’ala sinistra Olic in grado di mandare in stato confusionale Dani Alves per buona parte della prima frazione di gara.

Complice la prevedibile pressione sulle spalle, la gioventù brasiliana pagava dazio accusando una manovra macchinosa e prevedibile, aggravata dallo svantaggio. Bisognava attendere il 20° minuto per la prima conclusione verdeoro firmata Paulinho, ma da posizione decentrata si infrangeva centralmente contro i pugni di Pletikosa, il quale due minuti dopo si produceva in una parata da antologia su un sinistro chirurgico piazzato dal limite da Oscar, sugli sviluppi di una corta respinta della difesa. Ma se alla mezz’ora Jelavic intimoriva ancora la difesa di casa con un colpo di testa parato da Julio Cesar, sul successivo capovolgimento di fronte Neymar guadagnava dal limite quel mezzo metro che bastava a trafiggere Pletikosa: il suo era un diagonale lento ma inesorabile che si deposita in rete dopo aver toccato il palo, per il pareggio e l’esplosione della torcida brasiliana.

La Croazia accusava il colpo, il Brasile sonnecchiava non migliorando la propria manovra e la gara scivolava su binari di monotonia transitando fino all’intervallo ed oltre, se si esclude un appunto degno di nota relativo all’innovativo uso dello spray da parte dell’arbitro, per demarcare la distanza della barriera su punizione. In mancanza di migliori spunti, proprio il direttore di gara assurge agli onori della cronaca al 71°, decretando un calcio di rigore inesistente per una presunta trattenuta del centrale croato Lovren su Fred, il quale si lascia cadere evidentemente a corpo morto al semplice tocco sulla spalla dell’avversario. Siglato il 2-1, con brivido annesso per il tocco del portiere, il Brasile sfiora il tris con un’incornata di David Luiz al 76° che finisce a lato, innescata da una gran giocata di oscar sulla destra che, liberatosi del dirimpettaio, scodellava un invitante cross al centro.

La Croazia pareva chiudere in crescendo: se all’86° Modric impegnava severamente Julio Cesar dalla distanza, lo stesso ex “acchiappasogni” interista salvava sulla conclusione ravvicinata di Perisic. Tuttavia sul ribaltamento di fronte, secondo una delle più note ed implacabili leggi del calcio, gol sbagliato-gol subito, Oscar sorprendeva in ripartenza con un colpo di punta un imbarazzante Pletikosa dal limite dell’area, chiudendo i conti sul 3-1. Dopo gli sgargianti colori della cerimonia d’apertura, ci saremmo aspettati un valzer carioca decisamente più scoppiettante: finisce invece con un tutt’altro che convincente 3-1, certamente troppo severo per la Croazia, apparsa formazione compatta e insidiosa. Se per Scolari è indubbia certezza di doversi applicare ad un lavoro mentale necessario per sciogliere testa e gambe dei suoi, è anche vero che chi ben comincia è a metà dell’opera. Il Brasile riparte da tre punti ed il valzer dei Mondiali 2014 è appena all’inizio: vedremo come risponderanno sul campo le altre presunte contendenti per il titolo…

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