Missione Usa in India per Vance, pensando alla Cina e forse ad Agostino
La diplomazia accattivante del vicepresidente statunitense deve fare i conti con la crescita di potere dell'india e del legame crescente dei Brics
È stao l’ultimo ad incontrare ufficialmente papa Francesco ancora vivo per poi volare fino in India dimostrando una notevole capacità di resistenza in una missione diplomatica che il vice presidente Usa J.D. Vance esercita viaggiando assieme alla propria famiglia.
Secondo il quotidinao The Times of India, « Vance ha sottolineato la necessità di legami economici e strategici più forti con l’India, sollecitando un maggiore accesso al mercato, maggiori acquisti di equipaggiamento energetico e di difesa americano e una più profonda cooperazione nei settori high-tech. Intervenendo a un evento, Vance ha evidenziato la visione condivisa di Stati Uniti e India per il XXI secolo, affermando che la loro partnership svolgerà un ruolo fondamentale nel plasmare il futuro globale».
«Vogliamo creare un mondo nuovo e luminoso» ha affermato il vice presidente Usa sottolineando l’importanza strategica del rapporto con il gigante asiatico che ormai ha superato demograficamente la Cina ed è governato dal partito nazionalista del presidente Modi.
Una trattativa che, nonostante i sorrisi, appare difficile da portare a compimento considerando il legame a quel Sud globale del mondo rappresentato dai Brics (acronimo che identifica un gruppo delle prime cinque economie emergenti: Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica).
Una prospettiva simile a quella del papa venuto, così come si è presentato nel 2013, «dalla fine del mondo».
Chissà se Vance, neoconvertito alla Chiesa cattolica, avrà pensato in questi viaggi ad un passo del De Civitate Dei di Agostino d’Ippona dove afferma «Se non è rispettata la giustizia, che cosa sono gli Stati se non delle grandi bande di ladri? Perché anche le bande dei briganti che cosa sono se non dei piccoli Stati? È pur sempre un gruppo di individui che è retto dal comando di un capo, è vincolato da un patto sociale e il bottino si divide secondo la legge della convenzione.
Se la banda malvagia aumenta con l’aggiungersi di uomini perversi tanto che possiede territori, stabilisce residenze, occupa città, sottomette popoli, assume più apertamente il nome di Stato che gli è accordato ormai nella realtà dei fatti non dalla diminuzione dell’ambizione di possedere ma da una maggiore sicurezza nell’impunità. Con finezza e verità a un tempo rispose in questo senso ad Alessandro il Grande un pirata catturato. Il re gli chiese che idea gli era venuta in testa per infestare il mare. E quegli con franca spavalderia: “La stessa che a te per infestare il mondo intero; ma io sono considerato un pirata perché lo faccio con un piccolo naviglio, tu un condottiero perché lo fai con una grande flotta”».