Medio Oriente, un cessate il fuoco senza pace
È entrata in vigore alle 3 del mattino ora italiana la tregua tra Israele e Hezbollah. Hamas si è detto pronto alla tregua anche a Gaza
È festa in Libano. Stamani a Beirut erano numerosi gli abitanti che sventolavano le bandiere ed esprimevano con le mani gesti di vittoria, dopo l’annuncio del cessate il fuoco pronunciato dal primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, che da settimane bombarda il Libano. La folla lo ha fatto tra le macerie, dopo una notte di intensi bombardamenti che si sono perpetrati fino all’ultimo momento prima della tregua. Anche i miliziani di Hezbollah non hanno risparmiato gli attacchi, lanciando dei droni su Israele.
Ora che si è chiuso l’accordo, le truppe israeliane hanno 60 giorni per ritirarsi dal Libano, mentre Hezbollah dovrà arretrare oltre il fiume Litani. «Quanto durerà dipende da cosa succederà sul terreno – ha affermato Netanyahu –. Se Hezbollah si riarmerà, noi attaccheremo».
Dopo il cessate il fuoco in Libano, Hamas è pronto per la tregua a Gaza e per lo scambio dei prigionieri. Così ha fatto sapere un suo alto funzionario ripreso dai media arabi. Rispetto a questa possibilità, il presidente americano uscente, Joe Biden, ha dichiarato: «Credo che si farà, lo spero. Prego per quello», e ha aggiunto che gli Usa «lanceranno una nuova iniziativa insieme a Turchia, Egitto, Qatar, Israele e altri Paesi per raggiungere il cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas».