Attualità

CN+ Che settimana! – 11 giugno

Tutta la settimana in cinque minuti. Si propone uno strumento utile per mantenersi informati. Ovunque siate potete mettervi le cuffiette e ascoltare questo podcast che sintetizza per voi l'attualità degli ultimi cinque giorni.

1. Myanmar. Non c’è pace per il Paese dove la giunta militare, che ha preso il potere lo scorso primo febbraio, continua ad attaccare la popolazione civile, in piazza per il ripristino della democrazia. Gli attivisti denunciano oltre 800 morti per mano dei militari dall’inizio del golpe. Intanto, la giunta militare ha aperto nuove indagini nei confronti dell’ex leader di fatto del Paese, Aung San Suu Kyi, e di altri funzionari del precedente governo, per presunto uso improprio di alcune terre. San Suu Kyi era già stata accusata di aver accettato oro e denaro di provenienza illecita. Alcune settimane fa, la giunta aveva fatto sapere che avrebbe sciolto la Lega Nazionale per la Democrazia, il partito di Sang Suu Kyi, per frode alle elezioni.

Per approfondire questa notizia vi invitiamo a leggere l’articolo: Myanmar, con immensa tristezza

2. Italia. Il Comitato tecnico scientifico si è riunito per rivalutare l’opportunità di somministrare il vaccino AstraZeneca ai giovani, e si appresta a indicare con ogni probabilità criteri più stringenti. L’urgenza della decisione si è manifestata dopo la morte di Camilla Canepa, la diciottenne ricoverata e operata per una trombosi, che era stata vaccinata con Astrazeneca il 25 maggio in un Open Day a Genova. Ema e Aifa avevano già più volte definito il vaccino di Oxford come sicuro ma il minimo fattore di rischio era stato considerato più alto per i giovani e questo aveva indotto le autorità sanitarie italiane a consigliare l’uso del vaccino solo per gli anziani. Intanto, si è stabilito che verrà somministrata, con tempistiche ancora da definire, una terza dose con il vaccino Pfizer a operatori sanitari e persone fragili.

Per approfondire questa notizia vi invitiamo a leggere l’articolo: Tassa minima sulle multinazionali, accordo storico?”;

3. Unione europea. Il Parlamento europeo ha approvato ad ampia maggioranza il progetto di certificato Covid digitale europeo, per circolare in Europa nei mesi estivi senza troppe restrizioni. Il sistema di certificazione entrerà in vigore il primo luglio e resterà in vigore per 12 mesi. I certificati saranno rilasciati dalle autorità nazionali e saranno disponibili in formato digitale o cartaceo con un QR code. Dovranno essere rispettate tre condizioni: l’avvenuta vaccinazione o un recente risultato negativo ai test per il coronavirus o la guarigione dal Covid-19. Il Garante della privacy, l’autorità italiana per la protezione dei dati, ha dato il via libera alla piattaforma nazionale per il rilascio dei “green pass”. Tuttavia, nella stessa delibera ha rinviato l’utilizzo della app IO, il più importante canale che il governo intendeva usare per il rilascio dei pass.

Per approfondire questa notizia vi invitiamo a leggere l’articolo: Il certificato Covid digitale per viaggiare in Europa

4. G7. Al via oggi in Cornovaglia il vertice dei capi di stato e di governo. I temi sul tavolo: i Paesi più ricchi lavoreranno a un piano per espandere le vaccinazioni a tutto il mondo entro la fine del 2022, si discuterà la proposta di tassazione minima globale avanzata nel G7 dei ministri finanziari e si tratterà anche di un’occasione per il premier Boris Johnson di indicare il futuro del Regno Unito dopo la Brexit. Ieri, alla vigilia del summit, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e Boris Johnson hanno firmato una nuova versione della Carta Atlantica che delinea aree chiave su cui collaborare. I due Paesi si impegnano a combattere le minacce alla sicurezza informatica, i cambiamenti climatici e a porre fine all’epidemia.

5. Blocco licenziamenti. Non c’è ancora un accordo tra i partiti sulla proroga dello stop ai licenziamenti. Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha aperto all’ipotesi del blocco selettivo, mentre il suo partito, il Pd, parla di 13 settimane di cassa Covid aggiuntiva fino a settembre per le imprese ancora in crisi che sottoscrivono un accordo con i sindacati. Secondo il presidente dell’Inps Pasquale Tridico è necessaria un’ulteriore protezione per i settori colpiti fino al 31 ottobre. A seguito degli incontri con i leader sindacali, il premier Mario Draghi starebbe valutando la possibilità di modificare con un decreto ad hoc le regole sul blocco dei licenziamenti rispetto a quanto previsto dal decreto Sostegni bis, che dovrebbe diventare legge dai primi di luglio. Il compromesso potrebbe essere una proroga selettiva del blocco dei licenziamenti, limitato sino ad ottobre ai settori industriali ancora in profonda crisi.

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