Mostre fotografiche

Letizia Battaglia a Venezia, La sintesi di Franco Fontana, Alberto Burri a Città di Castello, Intramontabili eleganze di Dior
Letizia Battaglia - domenica di Pasqua festeggiamenti per incitare l'uscita della statua di san Michele patrono di Caltabellotta 1984

Letizia Battaglia a Venezia

Conosciuta soprattutto per aver documentato con le sue fotografie quello che la mafia ha rappresentato per la sua città, dagli omicidi ai lutti, dagli intrighi politici alla lotta che s’identificava con le figure di Falcone e Borsellino, nel corso della sua carriera Letizia Battaglia ha raccontato anche la vita dei poveri e le rivolte delle piazze, tenendo sempre la città come spazio privilegiato per l’osservazione della realtà, oltre che del suo paesaggio urbano. La mostra, composta da 300 fotografie ordinate tematicamente, si focalizza su quegli argomenti che hanno costruito la cifra espressiva più caratteristica di Letizia Battaglia, che l’ha portata a fare una profonda e continua critica sociale, evitando i luoghi comuni e mettendo in discussione i presupposti visivi della cultura contemporanea. I ritratti di donne, di uomini, di bimbi e di animali, sono solo alcuni capitoli che compongono la rassegna; a questi si aggiungono quelli sulle città come Palermo, e quindi sulla politica, sulla vita, sulla morte, sull’amore e due filmati che approfondiscono la sua vicenda umana e artistica.

“Letizia Battaglia. Fotografia come scelta di vita”, a Venezia, Tre Oci, fino al 18/8/2019.

 

Franco Fontana Basilicata 1978
Franco Fontana Basilicata 1978

La sintesi di Franco Fontana

Modena rende omaggio a Franco Fontana (1933), uno dei suoi artisti più importanti e tra i più conosciuti a livello internazionale, con una mostra che ripercorre oltre sessant’anni di carriera dell’artista modenese e traccia i suoi rapporti con alcuni dei più autorevoli autori della fotografia del Novecento. Le sue fotografie sono state spesso associate alla pittura astratta modernista, per la quale il colore è un elemento centrale, mentre le linee geometriche delle forme dissimulano la rappresentazione della realtà. Questo suo innovativo approccio si è imposto, a partire dagli anni sessanta del secolo scorso, come una carica innovatrice nel campo della fotografia creativa a colori. L’esposizione è suddivisa in due sezioni. La prima, rappresenta la vera sintesi – come recita il titolo – del suo percorso artistico attraverso trenta opere, la maggior parte delle quali inedite, realizzate tra il 1961 e il 2017, che costituiscono la vera cifra espressiva di Fontana. Sono paesaggi urbani e naturali, che conducono il visitatore in un ideale viaggio che lega Modena a Cuba, alla Cina, agli Stati Uniti e al Kuwait. La seconda sezione, che costituisce un’importante costola del patrimonio collezionistico ora gestito da Fondazione Modena Arti Visive, delinea i rapporti intrecciati dall’artista con i grandi protagonisti della fotografia internazionale. A metà degli anni settanta, Fontana inizia infatti a scambiare stampe con altri fotografi internazionali, raccogliendo negli anni oltre 1600 opere di molti tra i nomi più significativi della fotografia italiana e internazionale, da Mario Giacomelli a Luigi Ghirri e Gianni Berengo Gardin, da Arnold Newman a Josef Koudelka e Sebastião Salgado.

“Sintesi”, a Modena, FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE, nelle tre sedi della Palazzina dei Giardini, del MATA – Ex Manifattura Tabacchi e della Sala Grande di Palazzo Santa Margherita, fino al 25 agosto 2019. Catalogo edito da Franco Cosimo Panini.

 

Alberto-burri-1981-ca-foto-di-jm-mchugh
Alberto-burri 1981 foto-di-jm-mchugh

Alberto Burri a Città di Castello

Con questa mostra la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri ha ideato e realizzato a cura di Bruno Corà un evento che non solo ricorda Burri, ma che, per la prima volta, compie una ricognizione esauriente sui maggiori e più assidui professionisti della fotografia che lo hanno ritratto in differenti momenti e circostanze della sua vita. I ritratti, a partire dagli anni Cinquanta, in cui Burri iniziava a consolidare il suo percorso artistico, scrutano e fissano in stampe di grande intensità e valore storico, espressioni, azioni, luoghi, frequentazioni, abitudini e momenti solitari del grande artista per il quale la pittura rappresentò una scelta di vita e un impegno radicale e senza compromessi con l’autenticità della propria vocazione poetica. Tra i numerosi fotografi professionisti individuati, sono presenti in mostra foto di Aurelio Amendola, Gabriele Basilico, Giorgio Colombo, Vittor Ugo Contino, Plinio De Martiis, Gianfranco Gorgoni, Giuseppe Loy, Ugo Mulas, Josephine Powell, Sanford H. Roth, Michael A. Vaccaro, André Villers, Sandro Visca, Arturo Zavattini e altri.

“Obiettivi su Burri – Fotografie e fotoritratti di Alberto Burri dal 1954 al 1993”, a Città di Castello (Pg), Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri – Ex Seccatoi del Tabacco, fino al 12/9/2019.

 

Models wearing Christian Dior fashions near the Piazza San Marco in Venice, 3rd June 1951. The island of San Giorgio Maggiore is visible in the background. (Photo by Archivio Cameraphoto Epoche/Getty Images)
Models wearing Christian Dior fashions near the Piazza San Marco in Venice, 3rd June 1951. The island of San Giorgio Maggiore is visible in the background. (Photo by Archivio Cameraphoto Epoche/Getty Images)

Intramontabili eleganze di Dior

1951, un anno magico per Venezia. Gli scorci più intriganti della città sono coprotagonisti dalla campagna che in tutto il mondo diffondeva le proposte di quello che è il sarto più popolare del momento: Christian Dior. E, nello stesso anno, il 3 settembre si celebra a Palazzo Labia il “Ballo del Secolo”, quel Bal Oriental voluto da Don Carlos de Beistegui y de Yturbe, che richiamò dai 5 continenti un migliaio di protagonisti del jet set. Un ballo in maschera che impegnò Dior, con Dalì, il giovanissimo Cardin, Nina Ricci e altri, in veste di creatore dei costumi per gli illustrissimi ospiti. Un evento che riverberò nel mondo i fasti del Settecento Veneziano. Silenziosi testimoni di entrambi gli eventi furono i fotografi di Cameraphoto, l’agenzia fotografica veneziana fondata nel ’46 da Dino Jarach, che in quegli anni “copriva” e documentava tutto ciò che di speciale accadeva a Venezia e non solo. 40 immagini di quei due storici avvenimenti sono oggi esposte al pubblico. L’esposizione pertanto si prefigge l’obiettivo di contribuire alla valorizzazione dell’archivio fotografico Cameraphoto, dichiarato di eccezionale interesse culturale dal Ministero per i beni e le attività culturali, che costituisce un inestimabile patrimonio quanto a ricchezza e varietà delle immagini che lo costituiscono.

“Intramontabili eleganze. Dior a Venezia nell’archivio Cameraphoto”, a Villa Nazionale Pisani, Stra (Riviera del Brenta), fino al 3/11.

 

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