Milano città verde?

Meno trecentomila auto, più trecentomila alberi: questo lo slogan di Legambiente e genitori antismog
albero Milano

Il Pm10 continua ad imperversare sulla città di Milano mentre gli amministratori cercano di  trovare soluzioni per ridurre  il veleno che si respira, come il nuovo stop al traffico per domenica prossima. Il piano “aria pulita”, però, sta complicando la vita di molti commercianti, allarmati poiché da inizio settimana hanno difficoltà a fare consegne in pieno centro.

 

In questa giungla di divieti Legambiente e i genitori antismog annunciano per sabato la loro protesta. Appuntamento alle 11 in piazza della Scala per chiedere un piano urbanistico ecologico che dimezzi l’inquinamento e preservi le aree verdi. Curioso lo slogan: «Meno trecentomila auto, più trecentomila alberi e bambini a Milano».

 

«Era nel volantino diffuso in campagna elettorale dall’allora candidato sindaco Letizia Moratti – ricordano in Legambiente –. È una questione di spazio fisico che non c’è più per gli alberi, trattati come pali di divisione nei parcheggi. Tutto questo mentre in Europa, da Friburgo a Londra a Vienna, si progettano sempre più quartieri residenziali car-free, cioè con grandi spazi vietati alle auto».

 

A Milano ogni abitante dispone di quindici metri quadrati di verde, a Stoccolma di novantasei. La legge 113/92 obbliga i comuni a piantare un albero per ogni nuovo bambino nato entro dodici mesi dalla registrazione anagrafica, ma «Milano su questo ha la coscienza a posto – sottolinea Cadeo, assessore a verde e arredo urbano –. «Dal 2006 a oggi abbiamo messo a dimora 70 mila piante a fronte di poco più di 69 mila bambini nati, intervenendo per macro-aree e privilegiando quelle periferiche rispetto al centro cittadino».

 

«Milano – è invece lo sfogo di un milanese puro sangue – progetta più cemento che verde. La spinta ecologica che sta trasformando le altre metropoli europee in città verdi qui è un sogno. Con questi tassi di inquinamento il numero dei nuovi alberi dovrebbe aumentare ulteriormente».

 

Per Paola Brambilla, presidente Wwf Lombardia, «è ora di dire basta a questo scempio: si sradica senza pietà per creare nuovi spazi edificabili, come è successo con il bosco di Gioia dove sono sorti i nuovi grattacieli della Regione, e non si restituisce il patrimonio verde scomparso. E nel nuovo Pgt – continua –, che sta per essere approvato in questi giorni, non c’è spazio per l’ecologia, ma solo per questa logica di sviluppo che punta sulla densificazione urbana».

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