Mattarella torna a Norcia

Nella giornata del 24 febbraio, il presidente della Repubblica ha visitato le zone terremotate ed ha assistito all’accensione della fiaccola “Pro Europa” con un pensiero anche per l’Ucraina
Norcia
Foto Francesco Ammendola/Ufficio Stampa Quirinale/LaPresse 22 febbraio 2022 Roma, Italia Politica Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la cerimonia di insediamento del nuovo Presidente del Consiglio di Stato Franco Frattini e presentazione della Relazione sull’attività della Giustizia amministrativa nell’anno 2021. DISTRIBUTION FREE OF CHARGE - NOT FOR SALE

È la terza visita per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella alle zone terremotate di Norcia. Zone colpite dalla lunga scia sismica del 2016-2017, che dopo 5 anni dal sisma, di cui due di restrizioni causa Covid, chiedono un’ulteriore accelerata nella ricostruzione. Un messaggio di speranza, le parole di Mattarella, di auspicio di ritorno alla normalità durante la visita alle Sae locate in via XX Settembre che però hanno avuto anche un’altra tappa: l’accensione della fiaccola “Pro Europa” avvenuta all’interno del cantiere, appena avviato, della basilica di San Benedetto a Norcia in cui ha parlato dei recenti fatti riguardanti l’Ucraina. Ad accompagnarlo, anche il commissario per la ricostruzione straordinaria Giovanni Legnini e la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei.

Dicevamo, parole di incoraggiamento, perché il tempo trascorso «non attenua l’impegno delle istituzioni ma semmai la rafforza», ha detto il presidente. Una situazione a cui «su quel dolore si è aggiunta la pandemia» e che comunque necessita «tanto da fare per la ricostruzione».

Proprio in queste ultime settimane, a Norcia, sono stati avviati oltre il cantiere della basilica anche quello del municipio.

Nel 2021 i cantieri autorizzati nella zona del sisma del Centro Italia sono stati pari a quelli degli altri 4 anni precedenti: oltre 5 mila, grazie proprio alla procedura semplificata e “sburocratizzante” di Lignini.  Una difficoltà inaspettata, però, si è aggiunta in questi mesi e cioè l’aumento dei prezzi e la scarsità di imprese e materiali a fronte dell’ingente domanda anche in virtù del 110% che ha letteralmente mobilitato lavoratori in altre zone e li ha impegnati in cantieri più remunerativi.

Lignini stesso comunque così si è espresso sulla venuta di Mattarella: «Dopo due anni di duro lavoro, la sua presenza mi emoziona e ripaga quanti lavorano quotidianamente per mandare avanti un processo così difficile».

Il presidente Mattarella, ha poi assistito all’accensione della fiaccola, benedetta mercoledì scorso dal papa, all’interno del cantiere della basilica del santo patrono d’Europa. «La pace è in pericolo – ha detto Mattarella –, ma non possiamo accettare che la follia della guerra distrugga quello che i popoli dell’Europa hanno costruito in sette decenni. Questa guerra riguarda tutti noi. Una tragedia che si è abbattuta non solo su un Paese, ma sull’Europa intera e che mette in pericolo pace e libertà».  Poi ha aggiunto: «L’Europa rischia un vortice di guerra. Ma non intende piegarsi alla violenza della forza per sottomettere un Paese indipendente».

Tra gli intervenuti all’evento anche Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia, che ha dichiarato: «Noi accendiamo una fiaccola di pace mentre in Europa spirano venti di guerra». E ancora: «La preoccupazione che abita il cuore di tutti – per il vescovo umbro –, non solo delle istituzioni, attribuisce a questa fiaccola un significato tutto particolare. Al di là del gesto in sé simbolico, la fiamma ci dice il desiderio e il bisogno di pace per tutti Paesi, nelle diverse parti del mondo, segnati dalla guerra e oggi in particolare per questa zona dell’Europa a noi così noi vicina». Gli ha fatto eco, infine, Donatella Tesei, presidente della Regione: «Proprio dalla terra della pace, l’Umbria, si alza un messaggio di condanna di quanto sta accadendo ma anche di necessità di aprire un dialogo».

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