Margaret Karram (Focolari): Dino Impagliazzo testimone di unità

Da tutto il mondo sono tantissimi i messaggi di stima e di affetto giunti alla famiglia dopo la morte di Dino Impagliazzo, chiamato lo chef dei poveri per la sua dedizione nei confronti dei senza fissa dimora. Il messaggio della presidente dei Focolari, Margaret Karram. I funerali domani 27 luglio alle 11 nella chiesa di Santa Maria in Trastevere a Roma. Sarà possibile seguire la messa in diretta anche su YouTube.

«Una vita come quella di Dino Impagliazzo, così intensa e ricca di generosità, intelligenza, affabilità, lascia un grande vuoto e nello stesso tempo un pieno di amore che fa avvertire più che mai la presenza di Dio fra noi, nell’umanità. Dino ha seguito Gesù e resta per noi e per molti un grande esempio, un testimone coraggioso che ha abbracciato e vissuto con straordinaria coerenza l’Ideale dell’unità di Chiara Lubich come via per la realizzazione del testamento di Gesù, ‘che tutti siano uno’». Ha scritto così, Margaret Karram, presidente del Movimento dei Focolari, a Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio e figlio di Dino Impagliazzo, scomparso domenica dopo una lunga malattia.

«La cosa più bella nella vita è amare il prossimo»: è questo il testamento spirituale dello “chef dei poveri” che ha sfamato e vestito a Roma moltissimi bisognosi e senza fissa dimora. Con le parole di Karram, alla famiglia va l’affetto e la preghiera di tutto il Movimento dei Focolari. E non solo. Sono stati tantissimi i messaggi di affetto, stima e vicinanza per quest’uomo che ha dedicato la vita a chi si trovava in difficoltà. In tutto il mondo lo ricordano con affetto e gratitudine.

Ha sempre saputo guardare lontano, Dino Impagliazzo, oltre l’emergenza e con lo sguardo rivolto su tutta la città, come dimostra il nome che scelse per la sua Onlus: «Il suo nome è RomAmoR – raccontava lui stesso – perché Roma diventi una città dove le persone si vogliono bene. Roma è sempre stata una città al servizio, dobbiamo aiutarla, perché diventi la città dell’ospitalità».

Iniziò tutto con i poveri
«Tutto è iniziato quando qualcuno mi ha chiesto un panino e mi sono fermato. Di solito non ci si ferma mai per strada, ma io l’ho fatto e ho scoperto che esisteva un mondo fatto di persone che per svariati motivi avevano perso tutto. All’inizio eravamo solo io e mia moglie: preparavamo una decina di panini in cucina e li portavamo alla Stazione Tuscolana (a Roma). Poi ho coinvolto anche i condomini del palazzo in cui vivo. Pian piano si sono moltiplicati e attualmente forniamo più di 800 pasti alla settimana nelle due stazioni di Roma Ostiense e Roma Tuscolana: i pasti sono completi, composti da primo, secondo, frutta, thè e dolci se ci sono…».

Sfamare non basta
Ciò che Dino ha fatto supera di gran lunga l’ambito della solidarietà o della “ristorazione di strada”, come qualcuno ha voluto definirla. Oltre a dar da mangiare a chi non può permetterselo, per quasi 15 anni, con i suoi volontari, Dino ha fatto il giro dei mercati rionali, dei supermercati e di alcuni alimentari di Roma per raccogliere la merce in scadenza che non poteva più essere venduta e con i prodotti recuperati si cucinano tuttora zuppe, panini e pasta da distribuire vicino alle stazioni Tiburtina e Ostiense. In un anno si distribuiscono in media oltre 25mila pasti ai più poveri della capitale. E non è finita qui perché l’associazione fornisce anche vestiario, calzature, materiale per l’igiene personale; in alcuni casi lavora per facilitare il rapporto con gli enti pubblici e per le pratiche legate alla residenza, assistenza sanitaria, assistenza legale, avvio ad attività lavorative per le persone senza fissa dimora o in difficoltà.

Dino Impagliazzo era stato insignito dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella dell’Onorificenza al Merito della Repubblica Italiana come “eroe dei nostri giorni” insieme ad altre 32 persone; un premio che non ha ritenuto per sé, ma che, ha precisato, appartiene a tutti i suoi collaboratori volontari.

«Restiamo uniti a voi tutti conclude Margaret Karram, rivolgendosi alla moglie Fernanda e a i figli Chiara, Giovanni, Paolo e Marco in preghiera per lui, certi che ci aiuterà a proseguire a vivere con fede nella provvidenza e nell’efficacia del farsi uno con chiunque in necessità».

I funerali domani 27 luglio alle 11 nella chiesa di Santa Maria in Trastevere a Roma. Sarà possibile seguire i funerali in diretta anche su YouTube.

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