Luce del dharma

Non capita tutti i giorni in una conferenza internazionale di vedere una coppia con una bimbetta di un anno e mezzo sul palco.
Sangtham

Si chiama Sangtham, Luce del dharma, ed è la figlia di Songserm Sangthong e di sua moglie Chintana. E’ una bellissima come lo sono tutti i bambini thai.

I genitori vengono presentati da un monaco thailandese autorevole, Chao Khun Than Suthivorayan, vice-direttore di una prestigiosa università buddhista che in Thailandia ha varie branche, fra cui una molto famosa a Chiang Mai. Fa impressione vedere come è lui a introdurre l’esperienza di questa coppia. Infatti, Songserm era un monaco già coi voti ed aveva completato un dottorato prima di lasciare il monastero e, successivamente, sposarsi con Chintana.

 

Il suo venerabile maestro Chao Khun Than Suthivorayan racconta di come in Thailandia il monachesimo non è sempre stabile. A fronte dei monaci che restano a vita nei vari monasteri ci sono migliaia di monaci giovani che vi trascorrono solo un breve periodo prima di affrontare una professione ed il matrimonio con la vita di famiglia.

Capita che anche monaci in monastero da molti anni decidano di cambiare stato di vita. Ma per loro c’è un dettaglio importante: per i monaci con voti è necessario chiedere la benedizione, non solo dell’abate del monastero, ma anche di coloro che davano loro cibo ogni giorno. Secondo la tradizione locale, infatti, i monaci ogni mattina vanno, dopo la meditazione, a fare la questua per la loro colazione. I devoti danno loro cibo, che versano nella ciottola che portano con sé, e poi si inchinano e ricevono la benedizione del monaco.Con questo il fedele acquista meriti per la prossima vita.

Mi ha colpito questo aspetto. Il monachesimo e la scelta di vivere in monastero è, senza dubbio, una scelta personale, ma ha una chiara e forte dimensione sociale. Quindi, non è possibile scegliere di lasciare il monastero: è necessario che chi crede e segue il monaco sia d’accordo e dia il suo benestare.

Songserm, dopo aver ricevuto questa benedizione, si è inserito nella vita sociale. Ha un business e lo porta avanti con la moglie.

Parla come un ottimo monaco” scherza il suo maestro, dopo averlo ascoltato, per venti minuti di fila, parlare della sofferenza nella vita. Ma, è vero, che come un vero monaco non ha toccato la vita concreta. Ecco, allora, la domanda dell’anziano monaco: “Quali problemi avete in famiglia? Avete avuto notti insonni?” Songserm, dopo qualche parola di vita concreta, riparte con il suo sermone, anche se sottolinea come ci sono momenti di meditazione della coppia davanti alla statua del Buddha e di comunione sulla spiritualità di Siddhartha.

 

Bello, interessante, ma è la moglie Chintana che va nei particolari. Ha un carattere impulsivo, lo riconosce, mentre ammette che il marito è buono, riflessivo e comprensivo. Raramente perde la pazienza. Alla meditazione di fronte alla statua aggiunge un quadretto efficace.

Quando succede qualcosa fra noi ci troviamo a parlarne davanti alla statua e ci riconciliamo.” Parla di situazioni concrete e si capisce che la vita di coppia non è facile, non lo nasconde. Ma ci tiene a sottolineare la sua fedeltà ed ammirazione per il marito.Si vede che Sangtham, Luce del dharma, è davvero frutto dell’amore fra loro e della loro fedeltà al Buddha. E’ su questa base – lo dicono a tutti chiaramente – che vogliono continuare la loro vita di famiglia.

 

L’esperienza della coppia buddhista suscita uno scambio di esperienze: parla Chonvit, thailandese cristiano, e Palko Todt, ungherese, cristiano anche lui. Esperienze concrete di vita che arricchiscono i presenti e che dimostrano che la vita di famiglia può essere davvero valorizzata ed esistono già modelli nel quotidiano, nascosti ma reali: coppie, famiglie che vivono gomito a gomito con tanti di noi.

 

(dal blog di Roberto Catalano)

 

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