L’imam di Firenze:«Non cadiamo nella trappola»

Intervista al presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche d'Italia (Ucoii) che condanna senza se e senza ma gli episodi di Parigi. «Dobbiamo cercare di costruire ancora di più ponti di incontro e non lasciarci andare all’islamofobia»
Fiori sui luoghi dell'attentato
 

Quale la sua reazione agli attentati di Parigi?

«Ho subito twittato solidarietà a tutto il popolo francese e sul sito dell’Ucoii abbiamo condannato senza se e senza ma quanto avvenuto perché è un crimine contro tutta l’umanità, non solo contro il popolo francese. Perché il Corano dice: “Chi uccide una persona uccide tutta l’umanità”».

 

 

Quale la responsabilità degli europei in questi momenti?

 

«A tutti noi italiani, vorrei dire: attenzione a non cadere nella trappola di questi criminali che vogliono che noi viviamo nella paura e che creano muri e barriere. Per questo in questo difficile momento dobbiamo cercare di costruire ancora di più ponti di incontro e non lasciarci andare all’islamofobia. Una piccola minoranza anche qui estremista cerca di sfruttare questi momenti di dolore».

 

Che reazioni ha riscontrato agli attentati?

«Ringrazio quelle centinaia d’italiani non musulmani che da stamattina via mail, whatsapp, sms e telefono hanno portato solidarietà alla comunità musulmana e a me personalmente. Grazie di cuore».

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