“Non ti consegno una croce di metallo – come era consuetudine nella Chiesa per i missionari che partivano per terre lontane -, ma un ‘crocifisso vivo’ “. Con queste parole Chiara Lubich invia nel ’59 Ginetta Calliari (Trento, 1918 – San Paolo, 2001) in Brasile dove trascorrerà quarantadue anni della sua vita sviluppando una comunità che oggi raccoglie centinaia di migliaia di persone di ogni ceto ed età. Una vita vissuta nella fedeltà a Gesù crocifisso e abbandonato che ne fa un modello cristallino di vita cristiana. Nel 2007 è stata avviata la causa diocesana di Beatificazione.