Martin Buber (1878-1965), definito “filosofo del dialogo”, è riferimento indispensabile per una pedagogia dialogico-comunitaria aperta all’interculturalità e alla cittadinanza planetaria. A partire dall’innovativa proposta dell’antropologia del dialogo, che vede l’essere umano come creativa relazionalità io-tu-noi-mondo, Buber offre consigli relazionali – come “fantasia-reale”, “inclusione”, “lotta”, “conferma” – entrati da tempo nella terminologia pedagogica e utili per un coerente processo formativo. È una prospettiva importante per il contesto odierno, che ha forte bisogno di un’iniezione di valori e di un “patto pedagogico” capace di fondare la cultura dell’incontro. A oltre venticinque anni dalla prima edizione, l’autore riprende le idee-chiave buberiane, e le arricchisce con una parte del tutto nuova, dedicata a esperienze formative attuate sul campo dallo stesso Buber.