Notte della cultura europea
“Nella cultura dei Paesi dell’Europa, quei Paesi che affondano le loro radici nel grande umanesimo greco-romano fecondato dall’humus giudaico-cristiano, non possiamo non cogliere una realtà che, nella maniera più diffusa e partecipata, si presenta come indifferentismo nei confronti sia del Dio annunciato dal cristianesimo sia di qualunque forma di Assoluto. L’esistenza è così tutta consumata nel flusso di una temporalità senza sollievo […] e l’uomo dell’Europa sperimenta una profonda, lacerante angoscia” (dal I capitolo). Perché? È la domanda da cui ha origine la riflessione dell’Autore. Ripercorrendo la storia della cultura europea dal Medioevo ad oggi, Giuseppe Maria Zanghí individua i momenti chiave del passaggio da un pensiero credente ad un pensiero non credente lasciando intravedere la possibilità di una nuova stagione di civiltà.