Leggere la società

A Palermo presentato il “Dizionario di Economia civile” edito da Città Nuova. Credere nell'umano e scommettere sulla fraternità.
Cattedrale Palermo

«L’economia civile è una economia di speranza, perché crede nell’umano e scommette sulla fraternità nella vita civile». «L’economia è una scienza ancora capace di felicità». «Un’azienda è etica non solo quando rispetta la legge ma quando svolge un ruolo positivo verso il contesto sociale ed economico in cui è inserita». Sono solo alcune delle voci del Dizionario di economia civile presentato ieri sera a Palermo.

L’aula magna di Palazzo Steri, sede dell’università ha visto presenti oltre trecento persone tra studiosi, imprenditori, rappresentati politici richiamati dal desiderio e forse dalla sfida di «ricomporre la separazione tra mercato e sociale, mercato e democrazia», come ha specificato Stefano Zamagni, ordinario di Economia politica all’università di Bologna, autore dell’opera insieme a Luigino Bruni, docente di Economia a Milano Bicocca.

 

«I dizionari sono importanti perchè aiutano a leggere la società, contengono voci che divengono direttive per interpretare il mondo» ha esordito nel suo saluto il rettore di Palermo, Roberto Lagalla. E Franco Viola nel presentare l’opera ha sottolineato che quest’esperienza potrebbe considerarsi «un’economia dell’utile lungimirante, perché recupera la parte umanistica dell’economia, riammettendola tra le scienze morali».

Luigino Bruni coautore del dizionario ha delineato in 7 punti cardine la fisionomia dell’economia civile, ribadendo che «senza esperienze pilota, senza persone che si spendono per fare altra economia, nessuna teorizzazione avrebbe valore».

 

Tanti i nodi critici affrontati durante la serata: la crisi economica, le responsabilità degli economisti, il valore della ricchezza, i consumi e la produzione. Zamagni ha voluto ribadire che si esce dalla crisi non tanto aumentando i consumi, ma investendo sulla produzione e sulla creatività, dando spazio a quelle minoranze profetiche che hanno tutto il diritto, come i grandi, di scrivere nuove regole del mercato. E ha concluso «bisogna restituire alle persone la gioia del lavoro, la felicità che non significa eliminare la fatica ma inserire nella borsa dei capitali, altri tipi di valori. Ecco occorrerebbe fondare una borsa sociale».

 

«Simbolica e significativa la scelta di presentare il dizionario a Palermo» – ha spiegato Steni di Piazza, direttore della filiale palermitana di banca etica, tra gli organizzatori –, «sentiamo che bisogna dare un segnale forte, dando spazio alla fraternità e ad un’esperienza economica capace di generare nel tessuto sociale scelte virtuose e vincenti, attente alla persona, al territorio, alla legalità».

Concetto ribadito anche da Giovanni Barbagallo, deputato all’Assemblea regionale siciliana: «In una terra dove le disuguaglianze, la frammentazione, gli interessi particolari sono a volte prevalenti, diventa quasi un bisogno poter vedere esperienze e idee che hanno puntato a reciprocità e gratuità».

 

A proposito di Sicilia, Bruni ha precisato «Il futuro dell’Italia passa dal Sud e non si va da nessuna parte senza il sud. Il mercato deve recuperare il valore dei rapporti umani, della comunità che è propria di questa parte del Paese».

A conclusione sono state presentate testimonianze di aziende che aderiscono al progetto dell’Economia di comunione, esperienze pilota nell’economia civile, che da circa 20 anni hanno dato una destinazione sociale agli utili. Si continua ad Enna, dove si approfondirà il tema “Etica e mercato”.

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