Le radici della mobilitazione civile sull’azzardo

Storie e volti del movimento Slot Mob. Luca Raffaele della rete NeXt, Nuova economia per tutti, racconta «l’importanza di seminare nel deserto»
Slot Mob

«È in quest’ottica che vedo il mio lavoro e il mio impegno. Io semino e se domani piove va bene e se no almeno i semi ci sono, perché che cosa succederebbe se non seminassi? Su che cosa cadrà la pioggia? Che cosa germoglierà: delle pietre? È il modo che ho scelto di lavorare: seminare nel deserto». In questo modo Moncef Marzouki, nel 2010, una delle grandi figure dell’opposizione tunisina allora in esilio, rilascia una dichiarazione chiara, profonda ed estremamente positiva.

Il coinvolgimento di NeXt nel movimento nazionale Slot Mob si può dire che è iniziato da questa premessa, dalla voglia di migliorare le cose partendo dal “piccolo”, mettendo in rete relazioni sane e dialogando senza preconcetti o storture ideologiche, con l’obiettivo di realizzare una nuova economia inclusiva e più attenta alle esigenze dell’uomo e dell’ambiente. Uno dei primi strumenti con cui abbiamo pensato di realizzare concretamente questo cambiamento culturale è stato quello di portare in Italia una  nuova modalità di partecipazione innovativa, premiante e divertente, di nome Cash Mob, già collaudata in Europa.

Il Cash Mob consiste in un “premio” sotto forma di acquisto responsabile dei cittadini nei confronti di un’impresa/esercizio commerciale del loro territorio, che versa in condizioni di difficoltà, riconoscendo la sua importanza e creazione di valore. È stato ideato come un appuntamento per veicolare un messaggio di estrema positività e solidarietà. Ma a noi questo tipo di coinvolgimento non bastava, dovevamo andare oltre il semplice gesto di acquisto e creare una Rete duratura tra impresa sostenibile e cittadino responsabile. Così il 25 maggio 2013, a Roma, grazie alla grande intuizione di Leonardo Becchetti, presidente del comitato scientifico di NeXt e assieme all’associazione Economia & Felicità, abbiamo realizzato insieme il primo Cash Mob etico in Italia, premiando in quella occasione i prodotti del commercio equo e solidale, nello specifico Faitrade.

La logica dietro a quel gesto fu quella di andare oltre il classico boicottaggio, aggiornarlo magari ad una versione 2.0, che tenesse conto delle dinamiche interattive del web e non facesse emergere solo le cose negative del nostro sistema economico ma ne valorizzasse gli aspetti positivi, rendendo conveniente sia ai cittadini sia alle imprese dedicarsi alla sostenibilità. Il Mob etico che NeXt promuove affronta trasversalmente tematiche sociali e ambientali.

Nel caso dello Slot Mob, insieme a più di 100 organizzazioni e grazie al supporto di studiosi e attivisti dell’economia civile si è deciso di trasmettere l’idea di “MOBilitazione dal basso” per premiare quei bar che, non con poche difficoltà, hanno deciso di non prender parte al meccanismo perverso di incentivazione del gioco d’azzardo, togliendo o non installando le slot machine all’interno del loro esercizio. L’obiettivo non è creare nulla di “nuovo”, bensì riconoscere ciò che esiste già. Lo Slot Mob di Roma del 10 maggio (nella foto) è stata una conferma, una tappa importante di un percorso che ha coinvolto più di 50 città.

Perché partecipare a un “mob etico”? Perché i cittadini sono generalmente indotti ad acquistare i “prodotti” che il mercato offre loro sulla base di messaggi suggeriti dal mercato stesso e dalle sue logiche predominanti, con scarsa capacità di valutare nel merito la qualità etica del prodotto e di andare “oltre l’etichetta”. Un “mob etico” serve a mettere in discussione questi atteggiamenti volti a massimizzare il profitto e propone nuove modalità di relazione tra cittadini e imprese perché al centro sia messo il bene di tutti e di ciascuno.

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