Le provocazioni del ministro

«Occorre creare un modello sociale e culturale diverso, in cui la lettura sia una grande opportunità di pausa». Dario Franceschini, a capo del ministero dei Beni culturali e del Turismo, inaugura la XXVII edizione del Salone internazionale del libro di Torino
Piero Fassino

Sfida le televisioni il ministro dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschini, in occasione dell’inaugurazione della XXVII edizione del Salone internazionale del libro di Torino: «Avete fatto talmente tanto danno alla lettura che dovete risarcire, ad esempio con gratuita pubblicità progresso che promuova il libro. Non è possibile che i personaggi delle fiction fanno di tutto, ma non c’è mai uno che legge o una libreria inquadrata! Dovete risarcire il danno facendo tutto ciò che può aiutare la lettura».

Grande è l’impegno dichiarato personalmente e a nome del governo per il sostegno del libro e della lettura. «Il primo obiettivo è creare nuovi lettori, nuova domanda, ma – si chiede il ministro – come attraiamo le persone a leggere? Nel mondo del futuro la lettura come reggerà, su carta quanto su digitale? Tutto oggi è più veloce rispetto al passato, ad esempio i film, ma non la lettura di un libro; un giovane ha l’ansia di finirlo e poi lo accantona. Occorre creare un modello sociale e culturale diverso, in cui la lettura sia una grande opportunità di pausa», valore da recuperare in un mondo troppo frenetico e multitasking all’insegna della velocità. Quindi – continua Franceschini – fondamentale è l’educazione e per questo lancia la proposta di un festival del libro nelle scuole per tre giorni all’inizio dell’anno scolastico, un grande evento collettivo che riavvicini i giovani alla lettura. Il 10 per cento delle famiglie italiane non ha neanche un libro a casa e i dati dicono che nelle famiglie in cui si legge anche i giovani leggono.

Infine, dopo essersi detto certo di guidare il ministero più importante del Paese, ha concluso con un appello ai giornalisti: «Denunciate tutto quello che c’è da denunciare, ma se c’è un’eccellenza, qualcosa di positivo parlatene».

L'inaugurazione è stata aperta dall’intervento del presidente della Fondazione per il libro, la musica e la cultura, Rolando Picchioni, e da quello del direttore editoriale del Salone, Ernesto Ferrero, il quale ha evidenziato che «l’anno scorso la cultura ha chiuso con un bilancio negativo di meno 7 per cento, mentre il Salone del libro di Torino – momento di festa in cui ci si riconosce nelle stesse passioni – ha registrato invece un incremento del 7 per cento negli ingressi e negli acquisti».

Sono intervenuti il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota, il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta, e il sindaco di Torino Piero Fassino, il quale ha ribadito l’impegno per «far diventare la cultura un fattore identitario e costitutivo di Torino», ricordando tra l’altro i 350 mila visitatori del Salone del libro dell’anno scorso.

Mons. Pasquale Iacobone, responsabile del Dipartimento arte e fede del Pontificio consiglio della cultura, ha risposto alla domanda: «Perché la Santa Sede Paese ospite d'onore di questa edizione?» Perché l’indirizzo di Benedetto XVI prima e di papa Francesco ora è quella di non estraniarsi da luoghi, spazi, eventi dove matura la cultura e la coscienza collettiva: «Dialogare, condividere il nostro patrimonio e di tutta l’umanità. Un’identità forte, che non si impone, ma si propone con gentilezza».

 

I prossimi appuntamenti di Città Nuova al Salone del libro

– Venerdì 9 maggio 2014, ore 17.30, Spazio Sant’Anselmo (stand Pad. 3 n S106-T106), presentazione del libro La congiura di Hitler di Mario Dal Bello (Città Nuova, 2014)

– Sabato 10 maggio 2014, ore 16.00,  Spazio Sant’Anselmo (stand PAD. 3 S106-T106), presentazione della Prima edizione italiana de Il peccato dell’Angelo di Jacques Maritain, Introduzione e traduzione a cura di C. Matarazzo (Città Nuova, 2014)

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