Le nominations agli Oscar

Escluso l'italiano "Il capitale umano" di Virzì, resta in gara una costumista italiana, Milena Canonero. A disputarsi le statuette tanti film biografici, come "Imitation game", "American Sniper", Boyhood", La teoria del tutto...
FIlm La teoria del tutto

Appena chiusi i Golden Globes, inizia – ma in verità la corsa è partita da tempo – la gara per gli Oscar. Presenti certo film come Interstellar con 5 nomination, ma sembra che gli orientamenti vadano verso un’altra direzione. Le biografie, ad esempio. Vale per The Imitation game (8 nomination), la storia del geniale matematico inglese Alan Turing perseguitato per la sua omosessualità (morirà suicida per questo motivo), per America Sniper, la vicenda del cecchino americano in gara per 6 statuette, diretto da un ottantaquattrenne Clint Eastwood ancora in sella; per Boyhood che racconta dodici anni della vita di un bambino addirittura con 9 nomination, per Birdman (un attore in declino) e Still Alice (una professoressa colpita dall’Alzheimer), e per La Teoria del tutto (che parla del giovane Stephen Hawking, genio dell’astrofisica colpito da malattia degenerativa).

Nominations ovviamente per un film-spettacolo (ben nove) come Grand Budapest Hotel sulla Belle époque, per accontentare una Major come la Fox, mentre la Warner sostiene Eastwood: la lotta fra questi colossi è sempre di attualità.

Fanalino di coda, l’Italietta col Virzì del Capitale umano escluso dalla competizione, mentre è inclusa Milena Canonero come costumista per Grand Budapest Hotel.

Gli attori in lizza? Tanti. Bradley Cooper (America Sniper), Benedict Cumberbatch (The Imitation Game), Julianne Moore (Still Alice), Marion Cotillard (Due giorni, una notte), Eddie Redmayne per La Teoria del tutto…

Tra i favoriti per l’estero, spicca il possibile duello tra il bellissimo polacco Ida e il forte russo Leviathan.

Chi vincerà? Forse si cercherà di accontentare un po’ tutti, come spesso succede, ma le sorprese non mancheranno (dipende certo anche dalle somme sborsate per il sostegno…).

Quello che comunque fa piacere è la corsa di film indipendenti o perlomeno non allineati con il “sistema” hollywoodiano e il tema, scottante anche se non nuovo, dell’indagine biografica con storie dolorose, ma ricche di contenuto, diverse delle quali già apparse in sala o nei festival. Che ci sia qualche possibile svolta nel gran mercato filmico americano? Speriamo. E intanto, cari lettori, non perdetevi i film candidati già in sala o che vi appariranno a breve.

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