Le intimidazioni della camorra non fermano il cantiere legalità

I giovani dei Focolari dal 29 luglio al 2 agosto si ritroveranno a Caserta per un campo di lavoro su un terreno confiscato alla criminalità organizzata, che la scorsa settimana ha danneggiato il frutteto e l’impianto di irrigazione con atti vandalici. «Rispondiamo con la legalità organizzata»
Le terre di Don Peppe Diana

Le mele e le pesche erano giunte a maturazione e attendevano solo la raccolta per essere immesse sul mercato. Solo che quelle della cooperativa sociale "Le Terre di Don Peppe Diana-Libera Terra" coltivate a Teano, aggiungevano al sapore nettarino anche il gusto dell’impegno per la legalità su un campo confiscato al clan casertano dei Magliulo.

Quelle mele e quelle pesche però non arriveranno mai sulle tavole di casa nostra perché lo scorso 14 luglio gli alberi sono stati scossi e hanno lasciato cadere tutti i frutti a terra. Sullo stesso terreno poi è stato sabotato l’impianto di irrigazione e divelta la porta del magazzino degli attrezzi: la camorra torna ad imporre l’unica legge che conosce, quella della violenza e del dolo per fermare la rinascita del territorio e di chi lo vuole vivere secondo altre regole.

Proprio su questi campi dal 29 luglio i giovani dei Focolari, insieme ad amici provenienti da tutta Italia, apriranno il meeting per la legalità. Quattro giorni all’insegna di lavoro, laboratori di dialogo con imprenditori, magistrati, testimoni di giustizia che hanno scelto di voltare le spalle alla criminalità e di aprire piste diverse consapevoli del pericolo ma anche della possibilità di un riscatto reale. Se ne attendono oltre 500, dal Nord e dal Sud e mentre i preparativi fervono per l’accoglienza, anche la camorra vi partecipa però con i suoi segni distintivi: intimidazioni e minacce. «Vogliamo esprimere la nostra solidarietà ai lavoratori della cooperativa – hanno scritto i Giovani per un mondo unito di Caserta. – Il meeting realizzato in collaborazione con associazioni e istituzioni vuole rispondere con un esempio di legalità organizzata che non è fatta di manifestazioni, ma di impegno quotidiano concreto».

«Un grave segnale che ci preoccupa, ma non ci ferma», è stato il commento di don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera. «Ai segni del potere criminale rispondiamo ancora una volta con il potere dei segni: quello dell’impegno e della corresponsabilità, della mobilitazione. Un "noi" che ci vede impegnati in tanti percorsi di giustizia e di economia sana che crescono e si allargano grazie alla collaborazione tra le tante associazioni di volontariato, del mondo della Chiesa, delle istituzioni, prefettura, magistratura e forze di Polizia, cioè le energia sane e fresche della società. Solo unendo le forze degli onesti la richiesta di cambiamento diventa forza di cambiamento».

E testimoni di cambiamento vogliono essere anche tutti questi giovani che il fondatore di Libera incontrerà il 2 agosto a Caserta assieme al magistrato antimafia Giuseppe Gatti e al giornalista del Tg3 Rai, Gianni Bianco, autore per Città Nuova del libro La legalità del noi. Intanto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto inviare una medaglia come suo personale apprezzamento per l’iniziativa e la stessa presidente della Camera, Laura Boldrini, ha inviato una targa.

Per maggiori informazioni sul programma del meeting visita il sito del Cantiere legalità.

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