Le donne, tra limiti e umanità!

In occasione della festa della donna, ricordiamo la bellezza della complementarietà tra uomo e donna, oltre a sottolineare aspetti caratteristici femminili che rappresentano una risorsa per l'intera società

Oggi vorrei fare un omaggio alle donne, non inneggiando ai valori femministi, ma ricordando la bellezza della complementarietà tra uomo e donna.  Nella maggior parte dei casi, le donne sono più emotive, hanno meno forza fisica di tanti uomini, sono multitasking a volte anche caotiche, sono generalmente rappresentate come fragili. Forse, nella post modernità, alcuni di questi stereotipi sono saltati, in molte situazioni vediamo emergere l’aggressività e la competitività del genere femminile che si fa strada. Altre volte, vediamo donne che non vengono rispettate nelle proprie scelte con esiti infausti relativi a femminicidi e violenze. Viviamo una trasformazione della cultura del femminile e del maschile con i punti di forza che ne derivano e i lati oscuri da gestire.

Desidero sottolineare qualche aspetto caratteristico del femminile che a mio avviso rappresenta una risorsa per la donna stessa e anche per la società intera.

La fragilità, per esempio è un elemento importante, genera coscienza, ci obbliga a farci delle domande prima di passare oltre, allarga lo spettro della nostra sensibilità. Quando arrivano anche decisioni importanti da prendere, difficilmente una donna risponde istintivamente, perché è abituata ad analizzare i pro e i contro, gliel’ha insegnato la sua fragilità in tempi non sospetti.

L’accoglienza e l’accudimento: la donna tende ad essere più accogliente dell’uomo, più comprensiva davanti agli errori altrui, ad accudire chi ha bisogno di cure. Questo aspetto deriva dalla naturale generatività femminile, dalla maternità non solo biologica, ma anche spirituale.

Un’altra capacità spiccata del mondo femminile è la verbalizzazione dei sentimenti. La donna tende a narrare ed esprimere a fatti e parole i propri sentimenti, questo facilita lo sviluppo dell’intelligenza emotiva, il riconoscimento e la gestione delle emozioni. Fin da piccola infatti racconta le esperienze e i vissuti intimi, condivide con le amiche e arricchisce il proprio mondo simbolico.

La ricorrenza dell’8 marzo è stata istituita dalle organizzazioni internazionali per ricordare e riconoscere le conquiste politiche, economiche e sociali del genere femminile.

Sono riconoscente e felice per le conquiste fatte dalle nostre nonne e mi auguro che il rispetto delle donne sia sempre più salvaguardato come quello di ogni essere umano.

Oggi, penso e mi auguro che la donna possa non aver bisogno di fare delle lotte, ma di costruire una reciprocità nel rapporto con l’uomo, in cui non si ha paura delle specifiche caratteristiche di genere o dei limiti di ciascuno, ma si contribuisce alla crescita l’uno dell’altro.

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