Le contraddizioni della Francia alla vigilia degli Europei

A poche ore dall’inizio degli Europei di calcio 2016, la Francia, Paese ospitante, affronta con non poca apprensione almeno tre nodi cruciali che ne hanno segnato recentemente la quotidianità: l’alluvione, i timori circa la tenuta della sicurezza in eventuali attacchi terroristici e le tensioni interne al mondo del lavoro. L’imminente arrivo di Euro 2016 non giunge certo in una congiuntura favorevole per il Paese transalpino
Ansa Francia

La paura della paura

La minaccia contro la sicurezza di Euro 2016 esiste e non ne ha mai fatto mistero il presidente francese Hollande in persona: “vale per un periodo che sarà lungo: bisogna prendere tutte le misure perché i campionati Euro 2016 vadano bene” ha sentenziato giusto qualche giorno fa.

Nonostante questo, la scelta è stata tanto quella di confermare la competizione che di mantenere le aree con i maxi-schermi riservati a centinai di migliaia di tifosi che affolleranno le 10 città francesi teatro della rassegna calcistica. In questo senso, la volontà è di non arrendersi alla paura, per “fare in modo che sia una festa europea, popolare e sportiva”.

 

Per questo, la Francia metterà in campo risorse e 90mila persone addette alla sicurezza, assicurando tutti i mezzi per la riuscita dell’evento, che la stessa diplomazia statunitense ha posto quale sensibile obiettivo di attacchi terroristici, come d’altra parte anche per la Giornata della Gioventù che si svolgerà a Cracovia, in Polonia, alla fine di luglio. In un comunicato, l’intelligence USA ha elencato diversi target: siti turistici, ristoranti, centri commerciali, trasporti, stadi ed aree riservate ai tifosi. Uno spazio operativo ampio e generico: inutile fermare la vita e gli eventi, non esiste uno specifico punto o obiettivo, ma cedere alla “paura della paura” significherebbe cessare di vivere per qualsiasi città.

 

Oltre al dispiego di militari, #Euro2016 vedrà l’impiego di scudi anti-droni sugli stadi, agenti anti-terrorismo per le squadre ed una cellula di analisi dei rischi attiva 24 ore su 24 per tutta la durata del torneo: un imponente spiegamento di forze per un evento che dal 10 giugno al 10 luglio accoglierà 24 nazionali, almeno 2,5 milioni di spettatori nei dieci stadi selezionati e decine di milioni di tifosi nelle fan-zone.

 

Le proteste contro il Jobs Act

Dopo lo sciopero dei trasporti e le piazze gremite di lavoratori e studenti, le proteste degli “indignados” delle Nuit Debout e le auto incendiate dai casseur, anche la mobilitazione contro la riforma del lavoro intrapresa dal governo assume in Francia una portata senza precedenti. Visto anche il blocco di depositi petroliferi e raffinerie, con migliaia di automobilisti in coda davanti alle pompe di benzina negli ultimi giorni per il terrore di restare a secco, cosa avverrà nelle metropoli francesi interessate dagli Europei di calcio?

 

Protagonisti del braccio di ferro che ha paralizzato a tratti il Paese sono stati il premier Manuel Valls e Philippe Martinez, leader della Confederazione generale del lavoro francese, primo sindacato transalpino che chiede l’immediato ritiro della riforma, il cosiddetto Jobs act alla francese, approvata con procedura 49-3, articolo della Costituzione che consente al governo il varo senza il via libera del Parlamento. Non sono mancati violenti scontri tra manifestanti e polizia, dato che al momento lo scontro vive tra il “non possiamo accettare nessun ricatto sul carburante” tuonato da Valls, e la conseguente risposta di Martinez, che ha invocato una “generalizzazione dello sciopero ovunque nel Paese”, raccolta tanto dai sindacalisti della Sncf, compagnia ferroviaria nazionale, quanto da quelli di metro e bus parigini (Ratp), cui è seguito quello dell’aviazione civile e della centrale nucleare di Nogent-sur-Seine. 

 

“Ci mancava l’alluvione”

Titolavano così alcune testate francesi, giacché se il clima sociale è a dir poco teso, quello metereologico è stato se possibile peggiore: le conseguenze delle inondazioni provocate da una settimana di piogge torrenziali classificate quale l’alluvione peggiore dell’ultimo secolo a Parigi, fanno già stimare per la capitale un conto tra i 600 milioni e i due miliardi di danni, secondo le stime delle compagnie di assicurazioni. Già dallo scorso sabato, il livello della Senna ha iniziato a scendere, ma resta da valutare l’emergenza nel Centro-Nord, soprattutto in Normandia.

 

E mentre in Ucraina è stato arrestato un cittadino francese sospettato di preparare 15 attentati durante Euro 2016 dati i 125 chili di tritolo e il vero e proprio arsenale di lanciarazzi, kalashnikov e detonatori al seguito, gli Europei di calcio 2016 sono ormai alle porte.

 

(approfondimenti su www.europei-di-calcio-2016.com)

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