L’Assunta

Il Natale di Maria nella gloria, non finisce mai di stupire così come la sua vita. Per questa festa riproponiamo uno scritto di Igino Giordani tratto dal libro  "Maria modello perfetto" di Città Nuova
3114321 Maria modello perfetto

Maria modello perfetto di Igino Giordani è un libro che non finisce mai di stupire. In esso il politico e scrittore tiburtino scandaglia il mistero e l'indiscusso fascino, della Madre di Dio. Lei, è ancora la via per l'umanità che anela a scegliere il divino e non l'umano, lei l'Assunta, la duplice vittoria del corpo e dello spirito che rivelano quanto di Maria ci sia bisogno in tempo di crisi. Di seguito un brano tratto dal libro per la festa dell'Assunta.

«Nessuna festa, dopo il Natale, è cosi popolarmente diffusa, cosi tripudiamente celebrata quanto l'assunzione, il natale di Maria alla gloria.
Attraverso i secoli, ogni anno, a metà di agosto, tutti i campanili si svegliano, come frugoli in vacanza. rovesciando la letizia sulle case; e, nella sera mite della vigilia, tutti i villaggi si costellano di lumi, guizzano di fuochi, e tra le acclamazioni si snodano in canto le liste amorose degli epiteti senza fine con cui si tenta, e non ci si riesce, -di dire le lodi della purissima. Poiché si ricorda la infinita gioia del suo ritorno al figlio, ogni famiglia accende una gioia familiare che investe i piccoli e dà commozione ai vecchi; e ogni casa si considera in festa per motivi intimi, essendo ogni casa una piccola chiesa in terra, rinnovante, in propor­zioni infinitesimali, l'esultanza della grande Chiesa del paradiso.
 
«Così quel che per Cristo era stato la resurrezione, fu per Maria l'assunzione: duplice vittoria -del corpo e dello spirito sulla morte.
Nei nostri tempi si è presentato lo spettro terrifico di una disintegrazione fisica per milioni di esseri umani e forse per l'intera umanità. Sotto la vampa dell'atomica o per l'inquinamento ecologico, una disintegrazione che opererebbe con mossa fulminea quel processo mortuario che la natura opera con decadenza di secoli.
 
«Non c'è altro scampo a tale destino che sottrarsene mediante una riproduzione – un'applicazione – della vittoria di Gesù e Maria: divenendo anche noi spiritualmente Gesù e Maria, agenti di vita; ciò che si fa inserendo la nullità umana nell'onnipotenza divina. Se, messi insieme, vivendo del Vangelo, siamo Cristo mistico; se, fatti Maria, diamo Gesù alla società, la guerra non ha senso e, la bomba H diviene arnese da museo. C'è la pace: il cuore solo e l'anima sola della comunità raccolta attorno a Maria; e suo frutto è l'unità. L'unità dei viventi. (…)
 
«Basta meditare un momento, con intelletto d'amore, sulla posizione di Maria che sale da terra in cielo attraverso il cosmo, per cogliere la sua entità e fun­zione. Ella è il capolavoro della creazione. In lei Dio ha voluto mostrare tutta la sua onnipotenza: la sua infinita originalità. Ammirabili sono stelle ed atomi, nella loro struttura; e carichi di bellezza mai esaurita sono cieli e mari, uomini e angeli… Ma ella è più bella: raduna e fonde tutte le loro meraviglie, si che la natura tutta quanta appare un piedistallo ai suoi piedi.
 
«In lei convergono la potenza del Padre, -e sta come terribile oste in campo, – la sapienza del Figlia, – e sta come la sede della sapienza, la sapien­za incarnata, – l'amore dello Spirito Santo, – e sta come fonte dell'amore; un amore che è sapienza e potenza; una sapienza che è potenza e amore; una potenza che è amore e sapienza. Maria quasi incarna le Tre Persone, tanto si è identificata con esse: ancella del Signore, 's'è fatta, nel volere e nel sentire e nell'intendere, una con lui.
E propriamente lo Spirito Santo, poiché dei Tre meno si palesa agli uomini, pare identificarsi in quella sua architettura perfetta che è la Madonna. Un'archi­tettura fatta di umiltà, di silenzio, di povertà». 

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