L’Assemblea generale raccontata ai giornalisti

A margine dell’incontro con papa Francesco, Maria Voce e Jesús Morán incontrano i professionisti della comunicazione. Diverse le tematiche toccate, dalla famiglia al dialogo, dalle sfide del Movimento a quelle dell’umanità di oggi
FNSI

Non pochi giornalisti di varie testate italiane e non solo avevano chiesto di poter incontrare la rieletta presidente dei Focolari, Maria Voce e il nuovo copresidente Jesús Morán. Non era stato possibile trovare uno spazio nel corso dei lavori dell’Assemblea generale a Castel Gandolfo, ma subito dopo l’udienza con il papa si è potuta realizzare una conferenza stampa presso la sede della Federazione Nazionale Stampa Italiana (Fnsi). Dopo una breve introduzione, il moderatore, Michele Zanzucchi, ha dato la parola a Jesús Morán che ha tracciato una sintesi dei lavori dell’Assemblea che termina domenica.

«Il lavoro fondamentale – ha spiegato il copresidente – è stato poter entrare a fondo nelle istanze che rappresentavano esigenze di rinnovamento e attuazione del carisma di Chiara Lubich. Si trattava di più di tremila contributi sintetizzati in 20 pagine, che hanno dato vita a lavori di gruppo e assembleari. Per questo lavoro io userei un concetto: quello di fedeltà creativa. Un’Opera infatti che ha visto partire la sua fondatrice sei anni fa doverosamente doveva fare un lavoro di comprensione della sua identità.  Ci siamo chiesti qual è stato il dono della nostra fondatrice? Come trasmetterlo? Come si incarna nella società? Siamo usciti da questi lavori con uno slogan: uscire – insieme – opportunamente preparati. È un trinomio che dobbiamo incarnare localmente secondo le aree culturali».

Maria Voce racconta dell’incontro appena vissuto con papa Francesco. «Si è trattato di un momento di grazia. Innanzitutto perché ha dichiarato apertamente il carisma dell’unità come nato dallo Spirito Santo, piccolo seme nella Chiesa cattolica, che ha diffuso i suoi rami nel mondo intero. E poi ci ha incoraggiato a vivere il nostro carisma fino in fondo, con due sottolineature: essere creativi e farlo con spirito di gratuità, quindi vivere il nostro carisma come dono. In terzo luogo ha sottolineato come la via per arrivare a questo sia il dialogo, una via che costa, faticosa, ma che Gesù ha cominciato per primo lasciando la Trinità e venendo incontro agli uomini. Ha poi salutato con un amore speciale specialissimo, fra i presenti, le persone di altre chiese, e altre che non hanno una fede religiosa. Ha poi citato personalmente alcuni brani di Chiara Lubich sottolineando come la contemplazione non sia solo rapporto personale con Dio ma rapporto con Dio insieme agli altri. Tornando al lavoro fatto in in Assemblea ha evidenziato quanto sia stato fondamentale ascoltarsi, capirsi, accogliersi, fare proprie le esigenze gli uni degli altri, non avere preconcetti verso nessuna idea né pregiudizi verso nessuna persona».

Agganciate all'attualità le successive domande poste dai giornalisti. Ignazio Ingrao di Panorama tocca il tema della famiglia, in vista del Sinodo imminente. Maria Voce spiega che la famiglia è una delle tematiche cui si è prestata attenzione all’Assemblea. Si è visto l’enorme potenziale in chi vive la fedeltà coniugale e l’apertura alla vita, in chi si fa carico di famiglie in sofferenza per le quali ci si sente in dovere di farsi vicini proprio perché non si sentano esclusi dalla Chiesa e tantomeno dall’amore di Dio. «Quello che il Sinodo si prepara ad affrontare ci sta molto a cuore – ha affermato -, e vorremmo che non emergessero solo i problemi, ma anche tanta vita cristiana che c’è».

Jesús Morán evidenzia come il problema della famiglia sia  «antropologico. Non crediamo che l’aspetto più importante sia quello delle questioni disciplinari, ma quello che riguarda il disegno di Dio sulla relazionalità umana. Ci sentiamo di appoggiare fortemente la linea di verità e misericordia che sta portando avanti papa Francesco, non relativizzare niente, ma andare al vissuto reale partendo dal disegno di Dio sull’uomo e sulla donna e da come Lui vede le cose».

A seguire domande sull’apporto specifico dei Focolari nell’impegno a costruire la fraternità anche nei luoghi dove ci sono povertà, conflitti, calamità, impressioni sul prossimo viaggio del papa in Turchia con gli occhi di chi, come Maria Voce, ha vissuto in questo Paese. Infine una domanda che fa sottolineare al copresidente l’irrinunciabilità al dialogo. «Le differenze sono una ricchezza. Non si tratta di ingenuità: credo piuttosto che si debba parlare di rischio e di coraggio. Le altre strade sono scorciatoie», sostiene.

Mimmo Muolo di Avvenire chiede qual è la posizione del Movimento sugli attacchi terroristici. «Non può essere diversa da quella del papa – afferma la presidente -, nessuno può legittimare le uccisioni.  La nostra condanna logicamente va agli attacchi, non alle persone talora strumentalizzate e vittime quindi loro stesse. E’ un richiamo a seminare sempre di più l’amore nel cuore delle persone».

Al termine della conferenza stampa, i cronisti hanno continuato a raccogliere interviste. E non solo interpellando Maria Voce e Jesús Morán, ma anche alcuni dei partecipanti all'Assemblea presenti, provenienti da diverse nazioni calde del pianeta.

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